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«Condizioni igieniche inesistenti clima intimidatorio»: la denuncia della Fermana dopo la trasferta di Sora

Scontro acceso dopo il 2-2 allo stadio "Tomei". La Fermana: «Dirigenti spostati tra gli ospiti, clima ostile»
Pubblicato il 3 Aprile 2025



FERMO. È finita 2-2 sul campo, ma la sfida tra Sora e Fermana, valida per il girone F della Serie D, si è trascinata ben oltre il fischio finale. In una nota ufficiale, la società marchigiana ha duramente criticato l’ambiente e la gestione della trasferta.

«La Fermana denuncia pubblicamente le pressoché inesistenti condizioni igienico-sanitarie dello spogliatoio riservato alla squadra ospite allo stadio “Tomei” di Sora».

Nel comunicato si parla anche di provocazioni ricevute già all’arrivo: «Condanniamo con fermezza le continue provocazioni, iniziate già dall’arrivo con l’autobus nel piazzale dello stadio, da parte di personale riconducibile alla società locale che, per tutta la durata del pre-gara e dell’incontro, hanno avuto un atteggiamento intimidatorio e già preparato da tempo, rivendicando presunti nostri atteggiamenti fuori luogo avvenuti nel match di andata».

«La nostra risposta è stata di lasciare lo spogliatoio più pulito di come lo abbiamo trovato, senza cadere in inutili provocazioni», ha aggiunto la Fermana.

Altro punto critico riguarda la sistemazione della dirigenza: «Si aggiunge la scelta, da parte della società locale e delle autorità di pubblica sicurezza, di far accomodare la nostra dirigenza nel settore ospiti, anziché in tribuna centrale come precedentemente indicato nelle comunicazioni di rito pre-gara, poiché la presenza dei dirigenti gialloblù in Tribuna Centrale non era gradita».

Nel finale della nota, la società ha rivendicato la propria identità: «La Fermana e la città di Fermo non hanno mai avuto questi problemi in fatto di accoglienza e buone maniere e meritano rispetto come ricevuto da tutte le altre società del girone F di Serie D 2024/2025».

«Il nostro codice etico, adottato nei tanti anni di professionismo, non è stato mai messo in discussione con qualsiasi avversario e mai lo sarà, a prescindere dal risultato finale e dalla categoria».