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Accusa un malore in strada, lo salva al sua cagnetta

L'uomo ha accusato un improvviso problema di carattere neurologico. E' stata Ariel ad attirare l'attenzione dei passanti che hanno dato l'allarme
Pubblicato il 5 Settembre 2024

FERMO. Un uomo di 50 anni, residente a Fermo e indicato con il nome di fantasia “Mario”, ha vissuto una disavventura che avrebbe potuto avere esiti molto più gravi se non fosse stato per l’intervento tempestivo della Polizia di Stato e della sua cagnetta Ariel. La vicenda, fortunatamente conclusasi positivamente, mette in luce l’importanza di una catena di soccorsi coordinata e di una straordinaria compagna a quattro zampe.




La mattina del 3 luglio scorso, “Mario” era uscito per il consueto giro mattutino con Ariel, una “springer spaniel” di due anni. Mentre scendeva dalla sua auto, è stato colpito improvvisamente da un grave malore che gli ha provocato confusione mentale, comportamenti anomali e sintomi neurologici. In quello stato, l’uomo ha iniziato a vagare lungo la statale Adriatica. Nel frattempo, un passante ha notato Ariel che abbaiava insistentemente dall’interno dell’auto, e ha allertato le autorità.

La Polizia di Stato è intervenuta rapidamente sul posto, riuscendo a identificare il proprietario dell’auto tramite la targa. Mentre un agente si occupava di riportare Ariel a casa insieme al veicolo, altri colleghi hanno avviato le ricerche di “Mario”, che è stato ritrovato poco dopo in stato confusionale sulla statale Adriatica. Immediatamente trasportato in ospedale, “Mario” è stato ricoverato fino a completa guarigione. Oggi è di nuovo a casa, con la sua fedele Ariel al suo fianco.

L’uomo ha espresso profonda gratitudine verso la sua cagnetta Ariel e gli agenti della Polizia di Stato per l’intervento tempestivo, citando in particolare il tutor di sala operativa Stefano Foglini e gli agenti del quinto turno Volanti. Ha anche ringraziato la Croce Azzurra, l’ospedale Murri, i suoi titolari e colleghi, e tutte le persone che gli sono state vicine in quei momenti difficili. Questa storia di solidarietà e prontezza di riflessi dimostra come il lavoro coordinato tra le forze dell’ordine, i soccorritori e la comunità possa fare la differenza nei momenti di emergenza.

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