di Stefania Mezzina
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si chiama “La bella Otero – L’ultima intervista”, il musical che verrà messo in scena il mattino e la sera di giovedì 23 maggio presso il Palariviera di San Benedetto del Tronto: coinvolge oltre sessanta studenti dell’IIS Augusto Capriotti di San Benedetto del Tronto, e giunge al termine del laboratorio “Musical in lingua”, per uno spettacolo unico nel suo genere. Si tratta, infatti, di un musical originale, cantato e recitato in francese, spagnolo, inglese, tedesco e cinese, le cinque lingue studiate nell’Istituto, con la musica interamente suonata dal vivo, i cui testi e coreografie sono stati ideati dalla professoressa Paola Sguerrini, già avvezza ad esperienze del genere, per la produzione di diversi musical prodotti sin dal 2002 a San Benedetto e anche all’estero.
“E’ uno spettacolo originale, che ci ha assorbito sotto tutti i profili, perché ci abbiamo creduto molto – dichiara il Dirigente Scolastico, professor Enrico Piasini – sono incluse tutte le lingue insegnate nell’istituto, anche quella cinese inserita da quest’anno, verso la quale ne successivo anno scolastico avremo un notevole incremento degli iscritti”.
“I costumi sono stati confezionati dagli studenti aprendo gli armadi di nonne e bisnonne, anche originali, del 1905, e canzoni e musiche sono dell’epoca. L’attività teatrale consente ai nostri studenti – dichiarano le docenti coinvolte – di conoscere se stessi, di eliminare barriere personali e sociali, di migliorare la collaborazione, in un ambiente inclusivo in cui ognuno possa sviluppare competenze relazionali e attingere alle proprie sensazioni, esprimendole con creatività e talento.
Il debutto è fissato alle ore 9.30 di giovedì 23 maggio, con un matinée riservato a studenti e insegnanti dell’Istituto, preceduto da una breve conferenza illustrativa e seguito da un dibattito, mentre la sera, alle ore 2,1 sarà destinata al pubblico: l’ingresso sarà possibile con un contributo volontario, a partire da 10 euro a sostegno del progetto (biglietti acquistabili presso il Capriotti, prenotazioni [email protected].
Per la realizzazione del laboratorio il musical si avvale della consulenza linguistica delle professoresse Luisa Basili (spagnolo, nonché aiuto regista), co-responsabile del progetto e capo-dipartimento di Lingue, Maria Allegretti (francese), Ines Yepez Del Valle (inglese), Antonella Meconi (tedesco), Daniela Marcozzi (cinese) e delL’apporto artistico del docente di madre lingua inglese professor Joshua Bertollini, tenore e pianista, oltre che attore di musical. Nel cast dell’opera si conta la presenza anche dei musicisti José Salguero (chitarra flamenca e voce) e il polistrumentista Massimiliano Devito (chitarra e percussioni). La regia è condotta dall’attrice e regista Gilda Luzzi, che è anche assistente alla sceneggiatura e dalla professoressa Paola Sguerrini. Costumi, scenografie, grafica, acconciature e trucco sono stati realizzati dagli studenti coordinati dalla direttrice artistica del progetto. Tra gli obiettivi raggiunti spiccano l’utilizzo dei linguaggi verbali e non-verbali in contesti diversi da quello scolastico, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei propri mezzi espressivi compresa la voce, l’apprendimento di nuove abilità organizzative e relazionali, oltre che del meccanismo della messa in scena teatrale.
Alla presentazione del musical, avvenuta nella biblioteca del Capriotti, era presente anche una delle studentesse coinvolte, Shaila Dessì: “ero una comparsa, ma da un momento all’altro mi sono trovata ad essere protagonista”, ha detto la giovane studentessa.
La costruzione del musical, infatti, si è sviluppata anche tramite percorsi che hanno visto i vari personaggi cuciti sulle persone coinvolte, secondo le loro caratteristiche.
La scelta della Bella Otero, celebre personaggio della Belle Epoque, è stata ispirata dall’imminente ricorrenza dei sessant’anni dalla sua scomparsa, ma soprattutto dal fatto che le vicende della sua vita si prestassero ad essere narrate nelle lingue che l’attrice e danzatrice parlava, avendo soggiornato in oltre cinquanta paesi con le sue tournée. Nella sua vita lunghissima, di quasi novantasette anni, la Otero ha attraversato ogni vicenda umana: la povertà, la ludopatia, l’infanzia violata, la guerra, la sofferenza d’amore. La sua attitudine ad affrontare ogni momento drammatico con ironia e completa fiducia in sé stessa, senza mai perdersi d’animo, rappresenta uno spunto a rialzarsi sempre dopo ogni caduta, nella consapevolezza che la vita “è una farsa di maschere a tempo”.
Su una cosa sono state certi, all’Iis Capriotti: “se la scuola riesce a dare input giusti ai ragazzi, questi tirano fuori le doti che ancora non sanno id avere. Insomma: sapendo seminare, “le piantine” escono fuori”, è il pensiero dei docenti.