SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un incontro per dire no alla mafia e alla criminalità organizzata è in programma domani sera, dalle 20.45 al centro “Biancazzurro” in viale dello Sport, con la proiezione del docufilm “Spes contra spem. Liberi dentro” di Ambrogio Crespi. Il docufilm, presentato alla mostra di Venezia nel 2016 e riconosciuto di alto valore etico e sociale, raccoglie le testimonianze di nove detenuti condannati all’ergastolo ostativo: persone che hanno riconosciuto le loro terribili colpe e hanno manifestato con forza il definitivo ripudio di ogni scelta criminale. Subito dopo la proiezione si susseguiranno le testimonianze di Sergio D’Elia, segretario dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” e dello scrittore Maurice Bignami entrambi aderenti negli anni Settanta all’organizzazione “Prima Linea”.
Ed ancora parteciperanno Germano D’Aurelio in arte ‘Nduccio, musicista, cabarettista da anni impegnato come volontario all’interno delle strutture carcerarie e Giuseppe Fidelibus dell’Università degli Studi “D’Annunzio” di Chieti. L’incontro sarà moderato da Massimo Capriotti dell’associazione culturale “La Scintilla”.Il docufilm, prodotto da Index Production in collaborazione con “Nessuno Tocchi Caino”, è stato proiettato in diverse località italiane ed anche Europa: all’interno delle carceri, nelle aule dei tribunali, in alcune delle più importanti sedi istituzionali, nelle scuole, nei cinema e nei teatri.
“Per tutti noi è una grande occasione ed una sfida la possibilità di confrontarsi con esperienze molto forti e diverse tra loro – commenta Capriotti -. L’esperienza che molti di noi hanno fatto in questi anni di incontrare e conoscere il mondo carcerario hanno profondamente trasformato il giudizio su questa realtà complessa.L’incontro e la conoscenza di realtà ideali e sociali molto diverse dalla propria se hanno a cuore la persona umana ed il bene comune possono cambiare il mondo e la storia. Questo evento aspira a far crescere questa coscienza”. L’evento è organizzato dal centro culturale “Clemente Rebora” di Ascoli. Si tratta di un evento realizzato nell’ambito della mostra del Meeting di Rimini “Apac: dall’amore nessuno fugge” sull’esperienza delle carceri Apac in Brasile.