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San Benedetto celebra i funai, tra visite guidate ed un nuovo libro sull’antico Mandracchio

Centocinquanta bambini delle scuole saranno accompagnati alla Perotti Cavi
Pubblicato il 29 Gennaio 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un nuovo libricino sulla storia di San Benedetto per celebrare la festa dei Funai. In Comune sono state presentate le iniziative per la ricorrenza, tutta sambenedettese, che ogni anno vuole ricordare le figure storiche dei funai e che, quest’anno, vedrà due giorni di appuntamenti: domenica 2 e lunedì 3 febbraio, tra palazzo Piacentini, il museo del Mare e la ditta Perotti Cavi che, per il terzo anno consecutivo, aprirà le proprie porte alle scuole.

«L’idea nasce da due presupposti – ha spiegato l’assessore alla cultura Annalisa Ruggieri -. Il primo è legato alla tradizione che ha contraddistinto la nostra città e per questo ringrazio la famiglia Perotti che da tre anni ci ospita e che ha ancora il sentiero dei funai così come allora ed è una valorizzazione della tradizione mentre il secondo presupposto è quello di voler arricchire la collezione con il settimo libricino sulla storia e sui luoghi rappresentativi della città.L’impegno che c’è stato fin dal nostro insediamento è quello di non dimenticare quello che è stato uno dei mestieri che ha contraddistinto le famiglie sambenedettesi di allora».

Il sindaco Piunti ha rivelato di essere stato un giovanissimo funaio «nel periodo in cui si era passati dalla modalità manuale a quella meccanica». «Marinai e funai – ha spiegato – sono due figure che hanno fatto grandi il porto e la pesca sambenedettese. E qui in città quando pensi alle funi e ai cavi da pesca pensi subito alla Perotti Cavi».

Contestualmente alle celebrazioni per i funai sarà presentato il libricino “La Maréne”, l’opera che rappresenta una guida sul Mandracchio e sul “Quadrilatero Marinaro” realizzata da Giuseppe Merlini, responsabile dell’Archivio Storico Comunale. I libricini saranno distribuiti gratuitamente nel corso della presentazione in programma alle 17 e 30 di domenica 2 febbraio a Palazzo Piacentini.

«Si tratta – spiega Merlini – della settima produzione sulla città all’interno della quale abbiamo inserito una topografia di quelli che erano i mestieri del mare e di tutto l’indotto attraverso una legenda colorata. Una mappa che mostra come, ad esempio, sulle sponde dell’Albula c’erano i funai “di fino” o che nella parte  Nord c’erano i funai di grosso». Come ogni anno nei giorni precedenti alla festa ci saranno le visite delle scolaresche alla ditta Perotti Cavi, proprio al fine di scoprire come i loro coetanei lavoravano cento anni fa.

L’azienda era rappresentata da Paola Perotti che è stata ringraziata da tutti gli organizzatori per la disponibilità. «Per favorire questa iniziativa ed ospitarci – ha continuato Merlini – sacrificano molte ore di lavoro visto che ogni anno i “tour” vengono organizzati per circa 150 bambini che vengono portati alla scoperta di quello che i loro coetanei facevano cento anni fa. Tematiche che catturano, ogni volta, l’attenzione sia dei bambini che degli stessi insegnanti».

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