L’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto in collaborazione con la società cooperativa “Blu Marine Service” e l’Università di Camerino, ha sviluppato un progetto per la ricerca di materiali innovativi per valutare alternative ecosostenibili agli imballaggi di polistirolo usati nel settore ittico.
Il progetto, finanziato dal Fondo Europeo per la pesca (FEP) 2007-2013, sarà presentato venerdì 21 novembre, alle 10, al Museo del Mare nel corso di un incontro a cui prenderanno parte l’assessore alle politiche del mare Fabio Urbinati, il prof. Alberto Felici dell’Università di Camerino, Emanuele Troli per la “Blu Marine”, Sofia Mannelli e Marco Benedetti dell’associazione “Chimica Verde Bionet”. Modererà l’incontro Sergio Trevisani, funzionario del Comune di San Benedetto del Tronto.
Le cassette in cui viene conservato il pescato nel commercio ittico sono fatte di polistirene, il cosiddetto polistirolo, un materiale che, immesso nell’ambiente naturale, provoca inquinamento in ogni fase del ciclo di vita: dalla produzione allo smaltimento che, se avviene mediante combustione, libera inoltre diossina. Il polistirene non è biodegradabile e rimane inalterato nell’ambiente per decenni, con la possibilità di frantumarsi in piccoli pezzi anch’essi non biodegradabili ed ancora più insidiosi per via delle ridotte dimensioni. Se gettato in mare galleggia sino ad arrivare sulla costa dove, dopo qualche tempo, si sgretola trasformandosi in granelli e inquinando sempre maggiori tratti di litorale. Il polistirene può creare grossi problemi entrando a far parte della catena alimentare dei pesci, cetacei e rettili marini (tartarughe) che possono ingerire i residui.
Con questo progetto si è sperimentato l’uso di materiali “bio – based”, cioè realizzati con materie prime naturali e/o biodegradabili, scelti in base alle caratteristiche tecniche dell’imballaggio e testati nelle condizioni operative tipiche del comparto ittico quali contatto prolungato con acqua e ghiaccio, resistenza alle basse temperature, resistenza allo sfregamento e al maneggiamento dell’imballaggio. I test effettuati hanno determinato l’individuazione di interessanti materiali ecosostenibili in sostituzione del polistirolo che sono già disponibili sul mercato e che potrebbero essere impiegati già nel breve periodo.