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Il brodetto diventa prodotto tipico. Torna la festa de “lu Vredétte”

Pubblicato il 28 Novembre 2014

San Benedetto
San Benedetto mette in vetrina il proprio piatto tipico. E’ un po’ come l’uovo di Colombo l’idea messa in campo dalla Confesercenti, già giunta alla sua seconda edizione, che nasce dalla ritrovata consapevolezza che, nell’oceano delle tipicità geolocalizzabili, anche la Riviera delle Palme ha il proprio prodotto tipico e inimitabile: il brodetto.

Così, lasciato l’italiano al di fuori confini comunali e riesumata la corretta dicitura vernacolare di “vredétte”, prende il via la seconda edizione di un tre giorni che prenderà vita venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 dicembre tra l’Alberghiero e il Museo della Civiltà Marinara tra incontri, momenti di riflessione e apprendimento e, soprattutto, degustazioni.

Un’idea della Confesercenti, partita dal settore turismo della Confederazione, presieduto da Sandro Assenti: “E’ un’iniziativa che abbiamo pensato per valorizzare il piatto del brodetto – ha spiegato -. Questa nostra tipicità sembra essere sparita dalla circolazione, sia dalle guide tursitico – gastronomico che dai ristoranti. Occorre quindi mettere in campo una serie di strategie. Tra queste anche quella, che abbiamo in animo di intraprendere, di proporre al Gambero Rosso di calibrare i punteggi anche sulla base della presenza di questa portata”.

Le danze prenderanno il via alle 18 di venerdì 5 dicembre con un convegno, moderato dal dirigente dell’Alberghiero Alfonso Sgattoni, che andrà in scena all’interno del Museo della Civiltà Marinara. Protagonista, ovviamente, il brodetto. Tra gli interventi ci saranno quelli istituzionali con il sindaco Giovanni Gaspari, gli assessori Fabio Urbinati e Margherita Sorge, l’assessore regionale Sara Giannini, l’onoreole Luciano Agostini e il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini.

Ma interverranno anche nomi illustria dell’alimentazione a livello nazionale e internazionale come la professoressa Anna Badiani, esperta in valutazione sensoriale e il professor Antonio Attorre, uno dei fondatori di Slow Food. Una sorta di gruppo di lavoro che, tra le altre cose, dovrà dare il via al processo che porterà il brodetto fino alla denominazione Deco (Deonminazione Comunale d’Origine). “Sarà il primo passo verso la sigla Doc – spiega l’assessore alle politiche del mare e al commercio Fabio Urbinati -. Questo è un forte segnale che vogliamo dare al mondo dell’industria ittica e non solo”.

Al termine del convegno di venerdì, chiuso dagli interventi della presidente del Consorzio Vini Picenos Angela Velenosi, del presidente provinciale di Confesercenti Bruno Traini e dello stesso Sandro Assenti, il brodetto sarà trasmesso sull’etere nazionale attraverso i collegamenti con la trasmissione di Radio2 Decanter che farà da preludio alla cena degustativa che andrà in scena all’Alberghiero.

Sabato 6 dicembre sarà invece la volta degli spettacoli con la rappresentazione in vernacolo messa in scena dalla celebre compagnia della “Ribalta Picena”. Alle 21 si torna invece all’Alberghiero per un’altra serata degustativa a cura degli alunni dell’istituto. Domenica 7 dicembre, invece, la manifestazione assumi connotati di solidarietà con la cena alla Caritas di San Benedetto.