GROTTAMMARE. Sessanta immagini, 47 canzoni, in una serata unica. Quarant’anni di musica scorreranno giovedì 19 gennaio al Teatro delle Energie di Grottammare, alle ore 21.30, nello show che Gianni Schiuma proporrà a chi vorrà vivere un revival emozionante. Ultima data della tournée che ha visto Gianni Schiuma protagonista tra Marche e Abruzzo in 6 serate-evento. Dj, performer, uomo simbolo della movida degli anni d’oro della disco dance, Gianni Schiuma approda nella città rivierasca. “Io, Gianni Schiuma: monologo di un vecchio dj” narra il romanzo di una formidabile carriera. A fare da tramite il filo della discomusic, del vinile e della vita notturna, vissuti in prima linea, senza eccessi e devianze. Biglietto unico: 11 euro. Prevendita presso il circuito Ciaotickets. A Grottammare i biglietti possono essere acquistati presso: Bar Tabacchi Angel, 0735 Caffè Tabaccheria Ricevitoria, Tabaccheria Marchionni, Tabaccheria Nonno Lele.
“Molti ricordi mi legano anche alla realtà di Grottammare – racconta Gianni Schiuma –. Penso a Radio Creativa nata nel 1977 e fondata da Massimo Rossi, Adriano Mecozzi, Nanni Piattoni e Massimo Pizzini, dove ho collaborato dopo aver mosso i primi passi a Radio 102. E poi il Go Fish (ex Tiffany) capitanato da Bruno Talamonti. Per tre anni ho gestito il Sugo (ex Ghibli) con Natalino Mori e Mario Fagioli. Stagioni uniche, indimenticabili. Da Pescara ad Ancona per 40 anni ho lavorato senza sosta a ritmo di musica, certo è che a Grottammare ho lasciato un pezzo del mio cuore e non a caso ho deciso di chiudere proprio qui la tournée che sembrava impossibile e che invece si è concretizzata grazie al sostegno di Manu Latini, che cura la regia, e degli amici di Progetto Musical. Raccontarsi su un palcoscenico a 60 anni non è facile, ancora più difficile farlo per la prima volta a 60 anni. E’ stata una galoppata di ricordi, foto, musica che mi ha dato tantissimo. E adesso prepariamoci per il gran finale”.
Gianni Schiuma è stato Giovanni D’Angelo prima che il rogo dello stadio Ballarin, il 7 giugno 1981, gli producesse gravissime ustioni e rivoluzionasse il suo modo di guardare il mondo. Prima che gli cambiasse, e non fu un caso, anche il nome. A Grottammare, in una serata diretta da Manu Latini con la produzione di Progetto Musical, racconterà, attraverso se stesso, i cambiamenti dei gusti e del costume di un’epoca. Lo farà con garbo e ironia, lasciando alla platea, come ha sempre fatto, un messaggio positivo, un invito a lasciarsi andare ma non per strafare, a distrarsi restando in equilibrio tra il dire, l’agire e l’essere.
“Io nasco Giovanni D’Angelo – sottolinea – e sono diventato Gianni Schiuma dopo il tragico evento del Ballarin, ferita ancora aperta della mia giovinezza: avevo 19 anni. Quel giorno, il 7 giugno, la Samb festeggiava la Serie B. Si usavano i fumogeni e la carta per fare festa. Nessuno si accorse di quel che stava accadendo, le fiamme erano rarefatte. Preso dal panico tentai di scavalcare il filo spinato, ma svenni. La mia pelle era completamente bruciata, rimasi 90 giorni all’ospedale. In reparto sembrava di essere usciti dalla guerra: persone fasciate, i lamenti delle due ragazze che persero la vita poco dopo. Per due anni non ho potuto prendere il sole, uscivo alle otto di sera, ero un vampiro. Andai a Londra per fare il cameriere. C’era un giornale, Frigidaire, su quale disegnava Andrea Pazienza, artista di San Benedetto. Una rubrica si intitolava Schiuma ed era dedicata ai lettori: mandai alla redazione la foto post-Ballarin, con la mia pelle bruciata e raccontai questa storia. Il tutto fu pubblicato e quando gli amici lessero l’articolo mi dissero: tu da questa sera sarai Gianni Schiuma”.