Origini e novità normative
Inizialmente, il bonus era stato concepito come un’erogazione a gennaio 2025, nota come Bonus Befana, ma con le successive modifiche legislative, si è deciso di anticiparlo a dicembre. Inoltre, con l’intervento del decreto 167/2024, il numero dei beneficiari è stato ampliato, passando da poco più di un milione a circa 4,6 milioni di lavoratori.
Chi ha diritto al Bonus Natale
L’indennità spetta ai lavoratori dipendenti, a prescindere dal tipo di contratto, purché abbiano un reddito annuo non superiore a 28.000 euro e almeno un figlio fiscalmente a carico. Questo vale anche per:
- Lavoratori a tempo determinato;
- Part-time;
- Lavoratori a domicilio (quando rientrano nella categoria dei subordinati).
Sono invece esclusi coloro che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (es. collaboratori) e chi non soddisfa il requisito del reddito o della presenza di un figlio a carico.
Per definire un figlio come fiscalmente a carico, il suo reddito non deve superare:
- 2.840,51 euro/anno, o
- 4.000 euro se ha meno di 24 anni.
Le condizioni di erogazione
Il bonus è totalmente esente da imposte e contributi, incrementando il netto in busta paga senza influire su altri istituti economici. Per ottenerlo, il lavoratore deve presentare una autocertificazione al proprio datore di lavoro, dichiarando il possesso dei requisiti richiesti. Tra questi, è fondamentale:
- Reddito complessivo entro i limiti: il calcolo include redditi assoggettati a cedolare secca, regimi fiscali agevolati e mance.
- Presenza di almeno un figlio a carico: non rileva se le detrazioni fiscali per figli non siano più riconosciute.
- Capienza d’imposta: il reddito deve generare un’imposta lorda superiore alle detrazioni per lavoro dipendente.
Un’altra importante novità introdotta dal Dl 167/2024 è il divieto di cumulo: all’interno dello stesso nucleo familiare, il bonus può essere riconosciuto a un solo lavoratore.
Modalità di pagamento
Il bonus sarà erogato contestualmente alla tredicesima nel cedolino di dicembre. Tuttavia, per i settori che non prevedono la gratifica natalizia (ad esempio l’edilizia), è possibile che venga riconosciuto comunque nello stipendio di dicembre, se i requisiti sono soddisfatti.
Nei casi di lavoratori con rapporti di lavoro multipli nel corso dell’anno, il bonus verrà corrisposto dall’ultimo datore di lavoro, previa presentazione delle certificazioni uniche provvisorie relative agli altri rapporti.
Come richiederlo
Il datore di lavoro, quale sostituto d’imposta, è responsabile dell’erogazione dell’indennità, ma necessita della dichiarazione del lavoratore. Questo documento deve contenere:
- I dati anagrafici e fiscali del richiedente;
- Codice fiscale dei figli a carico e del coniuge o convivente, se presente.
Nel settore pubblico, il portale NoiPA ha già predisposto un sistema per l’inoltro digitale delle domande. Per i dipendenti del privato, i termini di presentazione sono definiti dalle singole aziende in base alla tempistica per l’elaborazione delle tredicesime.
Rimborso per i datori di lavoro
I datori di lavoro possono recuperare l’importo del bonus tramite il modello F24, utilizzando i codici tributo dedicati:
- 1703 per il settore privato;
- 174E per il settore pubblico.
Un aiuto concreto per i lavoratori
Grazie alla totale esenzione fiscale e al collegamento con la tredicesima, il Bonus Natale rappresenta una misura concreta per incrementare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti durante le festività, garantendo un piccolo ma significativo supporto economico.
Per ulteriori chiarimenti e per la presentazione delle domande, è consigliabile rivolgersi al proprio datore di lavoro o ai servizi dedicati come NoiPA.