spadu top
mercoledì 4 Dicembre 2024
Ultimo aggiornamento 00:23
mercoledì 4 Dicembre 2024
Ultimo aggiornamento 00:23
Cerca

Sciopero pesca, parlano i commercianti sambenedettesi: “Affari scesi almeno del 30 per cento”. Lavoro dimezzato per chi non lavora con il pesce di importazione

Anche oggi i pescherecci sono rimasti fermi così come deciso all'inizio della settimana, ma domenica notte torneranno in mare
Pubblicato il 10 Giugno 2022

Chi lavora con il prodotto di importazione è riuscito a limitare i danni, chi non lo fa ha subito un dimezzamento degli affari. Ma per tutti sono perdite. Lo sciopero della pesca e il tira e molla degli ultimi giorni, non stanno rendendo la vita facile neppure ai commercianti di pesce che accusano il colpo dopo praticamente tre settimane di assenza di prodotto nostrano, eccezion fatta per la sola giornata di lunedì quando le imbarcazioni del porto di San Benedetto hanno tentato l’uscita in mare ma sono poi stati costretti a fermarsi di nuovo per evitare tensioni con le altre marinerie. Nelle ultime ore, ad ogni buon conto, è arrivata la notizia che lunedì si tornerà tutti in mare.

Il caro gasolio, insomma, colpisce tutti. Un effetto a catena che coinvolge la pesca e l’intero indotto. Perché tra la barca, il mercato ittico e le rivendite al dettaglio (o i tavoli dei ristoranti) ci sono i commercianti di pesce che, in questo periodo, non se la stanno vedendo bene e sperano che lunedì si possa finalmente ripartire. «Calo economico? Per quanto ci riguarda gli affari sono scesi di una percentuale che aggira tra il 20 e il 30 per cento – spiega Marco De Dominicis, uno dei più noti commercianti del mercato ittico sambenedettese -. Riusciamo a lavorare con il prodotto di importazione ma l’assenza del prodotto territoriale si sente eccome. Praticamente con questa situazione è stato chiuso, di fatto, il mercato dei ristoranti e delle attività locali. Perché chi compra da noi, per quanto riguarda quelle categorie, vuole il prodotto pescato in questo mare e dalle nostre barche. Con le attività ferme tuto questo è impossibile».

Anche oggi i pescherecci sono rimasti fermi così come deciso all’inizio della settimana, ma domenica notte torneranno in mare per riprendere la cosiddetta “settimana corta”, cioè i due giorni di pesca settimanali. Lo auspica anche Mario Ballatore, altro commerciante ed ex consigliere comunale delegato alla pesca: «Da questa emergenza – spiega – occorre ricavare un’opportunità. La scelta di andare in mare due giorni a settimana in questo momento è la più indicata ma dovrebbe essere un’abitudine da adottare sempre, anche una volta che il problema del caro gasolio sarà rientrato. E’ l’unico moto per razionare adeguatamente lo sforzo di pesca e valorizzare il pescato sotto il profilo del mercato». In difficoltà, per l’attuale situazione, anche Giovanni Pagliarini, altro commerciante del porto di San Benedetto: «La situazione è già difficile di per sé – afferma – se poi, come facciamo noi, non si lavora con il prodotto di importazione le cose diventano davvero complicate». Pagliarini parla di una riduzione dell’attività del 50 per cento, se non addirittura qualcosa di più: «Aspettiamo lunedì e vediamo cosa accade – afferma – in porto sembra che i pescatori siano intenzionati ad andare in mare». La speranza è che le attività possano riprendere altrimenti la situazione inizierebbe a diventare drammatica davvero per tutti.

jako
coal
new edil
garofano
fiora
mani in pasta

TI CONSIGLIAMO NOI…