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Rottamazione Quater, il ripescaggio per 500mila contribuenti

La Camera approva il Milleproroghe: possibilità di rientro per chi ha saltato una rata. Ma chi sarà inadempiente a marzo non avrà la stessa opportunità
Pubblicato il 21 Febbraio 2025

Il Parlamento ha dato il via libera definitivo al Milleproroghe, confermando il ripescaggio per circa 500mila contribuenti che avevano aderito alla rottamazione quater delle cartelle fiscali ma non sono riusciti a rispettare i pagamenti. Grazie al provvedimento, questi contribuenti potranno sanare la loro posizione senza dover affrontare nuovamente sanzioni, interessi e aggi.



La misura si applica ai cosiddetti decaduti, ossia coloro che non hanno versato una o più rate entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, il decreto lascia fuori chi, pur avendo rispettato finora i termini della sanatoria, non riuscirà a pagare la rata in scadenza a fine febbraio (prorogata al 5 marzo). Questi ultimi dovranno ripagare l’intero debito con tutte le penalità e gli interessi previsti dal sistema fiscale.

Non è l’unica criticità di questo Milleproroghe. Un’altra norma attesa, la clausola di salvaguardia per le auto aziendali, è stata esclusa in extremis, nonostante fosse già stata definita e finanziata. Ora si dovrà attendere un nuovo provvedimento per evitare l’aumento della tassazione sulle auto assegnate ai dipendenti nel 2025.

Anche la proroga per le adesioni al concordato preventivo biennale (Cpb) per le partite IVA non è entrata nel decreto. Inizialmente prevista nel testo, è stata rimossa a causa delle proteste dell’opposizione. Tuttavia, la misura potrebbe riemergere nei prossimi interventi normativi, sostenuta dal pressing di commercialisti e associazioni di categoria.

Tra le proroghe confermate, invece, c’è quella che concede più tempo al Fisco: i modelli definitivi delle dichiarazioni dei redditi e IRAP 2025 potranno essere pubblicati fino al 17 marzo (anziché il 28 febbraio), mentre la trasmissione delle dichiarazioni IRPEF, IRES e IRAP partirà dal 30 aprile.

Infine, viene esteso fino alla fine del 2025 il divieto di trasmissione al Sistema di Interscambio (Sdi) dei dati delle fatture per spese mediche. I dati continueranno a confluire esclusivamente nel Sistema Tessera Sanitaria (Sts), rinviando ancora una volta l’integrazione dei due sistemi per garantire maggiore privacy ai cittadini.