SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La Promarche di San Benedetto del Tronto punta in alto per il 2025: l’organizzazione dei produttori, guidata da Rinaldo Di Lorenzo, ha pianificato una produzione di circa 400 tonnellate di fave surgelate. Il progetto si concentrerà quasi totalmente tra le province di Ascoli e Teramo, consolidando la vocazione agricola dell’area.
Una parte della coltivazione avverrà nei terreni dell’Oasi Naturalistica della Riserva Sentina, simbolo di attenzione verso l’ambiente. L’amministratore delegato Oreste Aquilone ha infatti sottolineato: «Il lavoro dell’op è, come sempre, attento al rispetto dell’ambiente, nell’intento di coniugarlo con una produzione di altissima qualità che, oltretutto, resta principalmente nel territorio marchigiano e abruzzese, incrementando l’occupazione locale».
La cooperativa conta su circa 400 soci agricoltori distribuiti principalmente tra Marche e Abruzzo. Nel 2024 ha chiuso con un fatturato di 57 milioni di euro e ha già avviato un piano di investimenti da 30 milioni per il potenziamento tecnologico.
Le fave surgelate italiane sono sempre più apprezzate per il loro sapore unico e la qualità, come spiegato dal responsabile vendite Andrea Rossi, che ha evidenziato l’interesse crescente delle insegne della grande distribuzione organizzata.