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Partite Iva, acconti da pagare entro il 16 gennaio per ricavi o compensi sotto i 170 mila euro

Nel provvedimento anche la riapertura del concordato. Rifinanziamenti di risorse dall’Ape sociale ai grandi eventi
Pubblicato il 9 Dicembre 2024

Il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio è diventato legge con l’approvazione lampo della Camera, chiudendo così una navigazione parlamentare decisamente movimentata.



Dopo le burrascose votazioni al Senato, che hanno visto la maggioranza andare in minoranza su due temi chiave – il canone Rai e lo scudo penale per la sanità in Calabria – i deputati si sono limitati a ratificare le modifiche con un voto di fiducia, spianando la strada alla pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale.

Le Tensioni in Maggioranza

Le divergenze interne alla coalizione di governo hanno trovato espressione nei contrasti tra Lega e Forza Italia. La prima ha visto respinta la proposta di ridurre il canone Rai da 90 a 70 euro, mentre la seconda non ha ottenuto l’appoggio leghista sullo scudo penale per i commissari sanitari in Calabria. Questi scontri hanno segnato il dibattito parlamentare, costringendo il governo a compiere delicati equilibrismi per mantenere la compattezza della maggioranza.

L’Intervento del Quirinale e le Modifiche Chiave

Determinante è stato il richiamo del Presidente della Repubblica, che ha spinto per eliminare dal testo l’aumento del 2 per mille ai partiti, giudicato inopportuno in questa fase. L’intervento ha limitato l’aumento a 4,6 milioni di euro, evitando ulteriori tensioni.

Tra le principali novità introdotte in extremis spicca lo slittamento al 16 gennaio 2025 degli acconti fiscali per partite Iva con ricavi fino a 170mila euro. Questo intervento, del valore di 688 milioni di euro per le casse statali, concede ai contribuenti maggiore flessibilità nei pagamenti, con la possibilità di optare per il versamento in unica soluzione o in cinque rate.

Concordato Fiscale e Operazione Moral Suasion

Un pilastro del decreto è rappresentato dal concordato fiscale biennale, riaperto fino al 12 dicembre, che mira a coinvolgere due milioni di partite Iva ancora inadempienti. L’amministrazione finanziaria ha accompagnato questa misura con una campagna di moral suasion, invio di PEC mirate e controlli sui redditi dichiarati, particolarmente per chi denuncia meno del reddito minimo del proprio settore.

Bonus e Payback Farmaceutico

Il decreto ha assunto la fisionomia di un provvedimento Omnibus, includendo misure eterogenee come il Bonus Natale: un sostegno da 100 euro per le famiglie con redditi fino a 28mila euro e figli a carico, esteso anche a chi non ha un coniuge a carico. È stato inoltre rivisto il meccanismo del payback farmaceutico per redistribuire le risorse considerando non solo il criterio pro capite, ma anche lo sforamento regionale.

Rifinanziamenti e Misure per la Crescita

Confermati nel testo gli stanziamenti originari per Rfi, Anas, il servizio civile e altri interventi strategici, come il credito d’imposta per Transizione 4.0 e i fondi per il Giubileo e le forze dell’ordine. Questi interventi, insieme al recupero dei fondi Covid per la sanità, testimoniano l’intenzione del governo di bilanciare urgenze immediate e priorità di lungo termine.

Le Critiche delle Opposizioni

Dall’opposizione si è levata una voce critica, che accusa il governo di mancanza di visione strategica, facendo leva su un’attesa “messianica” per le entrate derivanti dal concordato fiscale. Queste polemiche sottolineano le incertezze che circondano l’efficacia delle misure adottate.

Verso le Prossime Sfide

Il decreto fiscale rappresenta solo il primo tassello della manovra di bilancio. Da settimana prossima, la commissione Bilancio alla Camera affronterà i 400 emendamenti segnalati, segnando l’inizio di un nuovo round di confronti politici. In questo clima teso, il governo dovrà dimostrare capacità di mediazione per portare avanti le riforme senza ulteriori scossoni.

La strada verso una piena stabilizzazione delle politiche economiche resta irta di ostacoli, ma il via libera al decreto offre un primo segnale di tenuta. Resta ora da vedere come il governo affronterà i prossimi snodi cruciali della manovra.

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