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Nel Piceno redditi più bassi della media e basso livello di infrastrutture digitali. La fotografia della Politecnica

I dati elencati dal rettore Gregori parlano di una popolazione più istruita della media regionale
Pubblicato il 8 Ottobre 2022

ASCOLI PICENO – L’Organo di indirizzo della Fondazione è al lavoro per costruire il Piano strategico di intervento che guiderà l’attività istituzionale dell’ente per il prossimo triennio 2023 – 2025. Propedeutica alla definizione degli obiettivi di intervento, è l’articolata procedura di individuazione dei bisogni della comunità e delle priorità di intervento da soddisfare. Nel corso di un Convegno tenutosi oggi presso la Bottega del Terzo settore, sono stati presentati dal Presidente della Fondazione, Mario Tassi, e dal Rettore dell’Università Politecnica, prof. Gian Luca Gregori, i risultati di ricerche condotte sullo stato di salute del Piceno, con individuazione dei punti di forza e di debolezza. Di seguito una estrema sintesi dei dati di maggiore rilievo.

Popolazione – In 26 dei 38 comuni dell’area di riferimento della Fondazione, tra il 2001 e il 2021 la popolazione si è ridotta dell’1%; nello stesso periodo la popolazione marchigiana è aumentata del 2,5%.

Stato di salute della popolazione e offerta di cure – Il numero di posti letto ordinari e in day hospital in istituti di cura pubblici e privati accreditati risulta in costante calo. Nel 2018 (ultimo anno disponibile), la provincia di Ascoli aveva 24,8 posti letto ogni 10 mila abitanti, molto meno della media nazionale (33,2), e regionale (32,0).

Tessuto imprenditoriale e Occupazione – La densità imprenditoriale, ovvero il numero di imprese ogni mille abitanti, assume un valore più elevato sia rispetto alla media regionale (97), che nazionale (87) attestandosi al livello di 103 imprese. La provincia si conferma, dunque, come un territorio a forte propensione imprenditoriale, con una prevalenza di “micro” strutture con meno di 10 addetti. Il tasso di disoccupazione dell’ascolano (8,8% nel 2021), tuttavia, è più elevato della media regionale (pari al 7,3%). Le donne sono più a rischio di disoccupazione (11,2% contro il 6,6% degli uomini) nell’ascolano che non nel contesto nazionale e regionale (dove il tasso di disoccupazione femminile è pari, rispettivamente, al 10,6% e al 8,3%).

Condizione economica delle famiglie – Nel Piceno il reddito medio disponibile pro-capite risulta inferiore di oltre 1.600 euro rispetto alla media nazionale e di oltre 1.800 euro rispetto alla media della regione Marche.
Istruzione – Nella provincia di Ascoli l’analfabetismo o l’assenza di un titolo d’istruzione è pari al 4,4% della popolazione e risulta meno diffuso rispetto al contesto medio regionale (4,6%). Un altro dato positivo è quello riferito alla quota di persone tra i 25 e i 39 anni che hanno conseguito la laurea o titoli di studio superiori: nel 2020 sono il 42,5% contro il 28,3% di media nazionale e il 30,9% di media regionale.

Qualità dei servizi – Il grado di infrastrutturazione digitale del territorio segnala che la provincia di Ascoli, con un punteggio di 28,2 (su una scala da 1 a 100), nel 2020 si posiziona nella parte più bassa della classifica delle 107 province italiane. In relazione alla diffusione dei servizi per l’infanzia nell’ascolano risultano più ridotte sia la percentuale di presa in carico dell’utenza, pari al 14,7% contro il 18,4% di media regionale, sia la dotazione di posti autorizzati in asilo nido e servizi integrativi per la prima infanzia pubblici e privati, che è pari a 28,9 posti ogni 100 bambini di 0-2 anni (l’obiettivo europeo è di garantire 33 posti in asilo nido ogni 100 bambini). Nel 2020, infine, a fronte di una media nazionale di 8,7 mq di aree sportive per minore (0- 17 anni) presenti nei capoluoghi italiani, la città di Ascoli offre solo 1,7 metri quadrati di aree sportive all’aperto. Si evidenziano criticità anche in relazione alla dotazione di palestre scolastiche: Ascoli si colloca nella parte bassa della classifica delle province italiane, in 72° posizione su 107.

Volontariato e partecipazione sociale – La dimensione della partecipazione sociale e, in particolare, l’attività di volontariato organizzato espresso dal numero di enti non profit in rapporto di incidenza sulla popolazione sembra rappresentare un punto di forza del territorio ascolano, dove operano 76,5 enti ogni 10 mila abitanti contro i 60,8 rilevati a livello nazionale. Alla data del 31 dicembre 2019 le istituzioni non profit attive nella provincia sono 1.577 e, complessivamente, impiegano 1.661 dipendenti.

Qualità dell’ambiente – Emerge, tra i punti di forza, la quota di consumi energetici coperti da fonti rinnovabili, pari al 35,4% contro il 34,9% rilevato per l’Italia. Nella provincia di Ascoli la disponibilità di verde urbano assume un valore pari a 9,6 metri quadrati per abitante, ponendosi nettamente al di sotto della media sia regionale (31,7), che nazionale (33,8). Il rischio di alluvioni interessa il 6,5% della popolazione provinciale, contro una media regionale del 4,3%. Riguardo alla raccolta differenziata, il Piceno rappresenta una realtà “virtuosa” con una incidenza che nel 2020 si attesta al 68,7%, contro una media nazionale del 63%. In relazione alla qualità dell’aria, la concentrazione di PM2.5 registrata nella provincia di Ascoli si attesta a 14 μg/m³, un valore più basso rispetto alla media nazionale (78 μg/m³), anche se al di sopra del limite consentito (10 microgrammi per metro cubo.

Offerta culturale – Per l’Italia l’indicatore di densità e rilevanza del patrimonio museale, calcolato come densità territoriale delle strutture espositive ponderata per il numero dei visitatori, è pari a 1,62. Nella provincia di Ascoli l’indicatore si attesta a 0,32, rappresentando una prestazione modesta anche nel confronto con la media regionale (0,81). Considerando l’occupazione generata dalla “cultura”, nel Piceno l’incidenza dei lavoratori nelle imprese culturali risulta pari al 1,2% sul totale degli addetti alle imprese, un livello inferiore alla media italiana (1,5) e che è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi cinque anni.

Sicurezza pubblica – Nel confronto con la situazione nazionale, nella provincia di Ascoli si rilevano tassi di criminalità sensibilmente inferiori relativamente ai delitti violenti, che nel Piceno sono 11,1 ogni 10 mila abitanti contro i 16,1 di media italiana. Nel 2019 in Italia sono stati denunciati complessivamente 179,7 furti di ogni tipo e rapine in abitazione ogni 10 mila abitanti (erano 223,9 nel 2010). Anche in questo caso la situazione della provincia di Ascoli è migliore con 115,4 casi denunciati nel 2019 (in calo rispetto ai 187,8 del 2010).

Nel corso del Convegno sono stati presentati, inoltre, i dati relativi al dialogo con la comunità, disponibili sul sito internet www.pianopluriennale.it, interamente dedicato alla procedura di ascolto e coinvolgimento degli attori territoriali e che a breve conterrà anche i contenuti del Convegno odierno.

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