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La Banca Picena chiude in attivo il 2016. L’aumento è di venti milioni

Il presidente Cesari: "In fase di studio l'aggregazione con la Banca Picena Truentina"
Pubblicato il 6 Maggio 2017





CASTIGNANO – La Banca Picena di Credito Cooperativo è una banca solida che guarda al futuro. Con questi presupposti, stamani (Domenica 7 Maggio 2017) si svolgerà l’assemblea dei soci nella sala convegni in contrada San Venanzo a Castignano. I lavori assembleari saranno preceduti dalla cerimonia di consegna dei premi e riconoscimenti ai soci e agli studenti. Successivamente l’assemblea dei soci sarà chiamata ad approvare un bilancio, relativo all’esercizio 2016 che presenta un utile netto pari a 1,083 Milioni di euro. La Banca Picena nel corso del 2016 ha fatto registrare un incremento della raccolta ovvero delle somme depositate dai propri clienti.

Al 31 dicembre 2016, infatti, le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano ad oltre 610 milioni di euro evidenziando un aumento in termini assoluti di oltre 21 milioni di euro su base annua pari a + 3,61%. La Banca Picena di Credito Cooperativo ha come tratto caratteristico il reimpiego delle somme raccolte dalla clientela sul proprio territorio di competenza che comprende le province di Ascoli e di Fermo. Dal bilancio 2016 emerge che gli impieghi verso la clientela, ovvero i soldi investiti sul territorio ad oltre sono risultati superiori a 414 milioni di euro.

“Nel corso dell’esercizio 2016 – ha detto Francesco Merletti direttore generale della Banca Picena – la nostra Banca ha comunque privilegiato il rapporto con le economie dei territori serviti, in particolare alle famiglie e alle piccole imprese. In tale contesto è da rilevare anche il verificarsi di ripetuti eventi sismici avvenuti nel secondo semestre del 2016 che hanno interessato una vasta zona del nostro territorio di competenza. Tale fattore ha contribuito a creare maggiori criticità negli operatori economici con conseguente riflesso nella domanda del credito. L’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell’importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei vincoli e requisiti di vigilanza. Alla fine del 2016 il patrimonio netto contabile ammonta ad euro 56.014.000. Archiviato positivamente il 2016 la Banca Picena punta decisamente al futuro”.

“È questo un momento di cambiamento – ha detto Mariano Cesari presidente della Banca Picena – un cambiamento non reversibile, che richiede di investire nel potenziamento delle nostre competenze, a tutti i livelli. Il lavoro della Riforma non è terminato con l’emanazione delle Disposizioni di Vigilanza. E’ anzi questa la fase viva e laboriosa nella quale deve esprimersi l’autonomia negoziale del Credito Cooperativo. Essa esigerà il meglio della nostra creatività imprenditoriale e manageriale. A fine esercizio 2016, la Banca ha iniziato a valutare la possibilità di procedere verso un percorso aggregativo con la Banca di Credito Cooperativo Picena Truentina. L’operazione, ancora in fase di studio, avrebbe l’obiettivo di incrementare il sostegno a tutto il territorio presidiato grazie alle potenziali accresciute capacità patrimoniali dell’Istituto derivante dalla fusione. Ad oggi, è stata avviata una fase esplorativa mediante l’affidamento a primaria società di revisione di una “due diligence” atta a verificare la presenza delle condizioni necessarie per l’aggregazione strategica tra i due Istituti. Anche per effetto degli eventi sismici citati, la nostra Banca nel 2017, si troverà ad operare in uno scenario economico e finanziario che presenta ancora delle criticità. Sono numerose le aziende che hanno usufruito delle agevolazioni normative a seguito di mancata produzione per inagibilità dei locali o per consistenti ridimensionamenti dei volumi di affari. Si spera che con la ricostruzione di ciò che la natura ha distrutto e con il ritorno alla normalità si possa davvero “agganciare” quella ripresa che è in atto in diverse parti nel nostro Paese”.

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