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Il mercato del lavoro in crescita: record di occupati a gennaio 2025

Nonostante il rallentamento economico, il mercato del lavoro italiano segna un aumento di 145mila occupati in un solo mese. La premier Meloni: «Numeri importanti, ma c’è ancora da fare»
Pubblicato il 5 Marzo 2025

Il nuovo anno si apre con dati sorprendenti sul fronte del lavoro: a gennaio 2025, nonostante le difficoltà economiche, l’occupazione è aumentata di ben 145mila unità rispetto al mese precedente, segnando il maggiore incremento mensile degli ultimi quattro anni. La crescita riguarda sia uomini che donne, dipendenti e autonomi, e porta il numero complessivo di occupati al record di 24 milioni 222mila.



L’Istat, nei suoi dati provvisori, evidenzia che il tasso di occupazione è salito al 62,8%, con un divario significativo tra uomini (72%) e donne (53,5%). Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% (-0,1 punti), mentre quello giovanile è calato al 18,7% (-0,3 punti). Anche il tasso di inattività si riduce, attestandosi al 32,9% (-0,4 punti).

Il trend positivo si riscontra anche nel confronto annuale: rispetto a gennaio 2024, l’occupazione è aumentata di 513mila unità, trainata soprattutto dalla crescita dei dipendenti permanenti (+702mila) e degli autonomi (+41mila), mentre i dipendenti a termine hanno subito un calo di 230mila unità. La diminuzione riguarda anche i disoccupati (-194mila) e gli inattivi (-158mila).

La premier Giorgia Meloni ha accolto i dati con soddisfazione: «Numeri importanti che confermano la crescita dell’occupazione e il buon andamento del mercato del lavoro. Ma sappiamo che possiamo e dobbiamo fare ancora di più». Anche il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato la tenuta del mercato nonostante le difficoltà economiche: «I dati Istat confermano il dinamismo del mercato del lavoro e la fiducia nelle politiche del governo Meloni».

Un dato significativo riguarda l’occupazione giovanile, in particolare nella fascia 25-34 anni, che registra una crescita di 0,9 punti percentuali, tornando ai livelli del 2008. Nello stesso segmento cala il tasso di inattività (-1,1 punti), con un incremento di 38mila unità in un solo mese. Tuttavia, il dato più rilevante riguarda gli over 50, che in un solo mese hanno registrato 133mila occupati in più, rappresentando il 94% della crescita annua complessiva.

Di segno opposto la situazione per la fascia 35-49 anni, che segna un calo di 39mila occupati e una flessione del tasso di occupazione di 0,2 punti percentuali. Su questo punto si è espresso Francesco Seghezzi, presidente di Adapt: «La crescita occupazionale si concentra quasi unicamente negli over 50, anche a causa della maggiore permanenza nel mercato del lavoro».

A livello europeo, il tasso di disoccupazione nell’area Euro è rimasto stabile al 6,2%, mentre quello giovanile si attesta al 14,1%. Tra i Paesi più virtuosi si conferma la Germania, con un tasso di disoccupazione giovanile del 6,4%, favorito dal sistema di formazione duale.

Dagli esperti emergono commenti positivi, ma anche avvertimenti. Confcommercio sottolinea che, sebbene l’aumento dell’occupazione sia un dato positivo, rimangono criticità come la debole crescita dell’occupazione femminile e le difficoltà per la fascia 35-49 anni. Mattia Pirulli (Cisl) ha aggiunto: «Bene la crescita degli occupati, ma attenzione ai salari. È fondamentale rafforzare politiche attive e formazione».

L’andamento del mercato del lavoro nel 2025 sembra dunque proseguire su una traiettoria positiva, ma resta da capire quanto sarà sostenibile nel medio-lungo termine e se le politiche adottate riusciranno a colmare le attuali disparità tra le fasce d’età e di genere.