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Gli imprenditori del Piceno preoccupati dall’acquisizione di Ubi Banca: “Non possiamo permetterci una nuova stretta creditizia”

Parla il presidente di Confindustria Simone Mariani
Pubblicato il 27 Luglio 2020

ASCOLI PICENO – E’ palpabile la preoccupazione degli imprenditori di Ascoli Piceno e Fermo rispetto all’acquisizione di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo, non solo per quanto riguarda la perdita di un importante presidio direzionale a livello marchigiano, ma anche e soprattutto per il rischio che tale operazione possa avere contraccolpi negativi sulle posizioni creditizie e relazionali aperte da UBI con il sistema delle imprese. “In un momento così delicato per il nostro sistema produttivo – dichiara Simone Mariani, Presidente di Confindustria Centro Adriatico – non possiamo permetterci una nuova stretta creditizia e un riposizionamento organizzativo che penalizzi le imprese sia per i tempi di risposta che per i livelli di servizio offerti. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte aziendali da parte di Intesa Sanpaolo – ritenute comunque, da alcuni, eccessivamente ottimistiche alla luce dei drammatici effetti della pandemia. Tuttavia, avendo questo territorio già perso negli anni passati numerosi hub e centri decisionali di importanti enti e istituzioni, con ripercussioni negative sul tessuto imprenditoriale locale che peraltro ancora oggi scontiamo, restiamo in trepidante e preoccupata attesa di conoscere il reale piano industriale di Banca Intesa nelle Marche nel caso in cui l’acquisizione vada a buon fine. Nei prossimi mesi gli imprenditori dovranno prendere decisioni fondamentali per il futuro dell’intera economia marchigiana: guai a far mancare la vicinanza, l’ascolto ed il supporto del sistema del credito”.