La PAC rischia di perdere il suo ruolo centrale nella strategia agricola e alimentare dell’Unione Europea. La CIA – Agricoltori Italiani delle Marche esprime forte preoccupazione per il futuro della Politica Agricola Comune, temendo che la riforma post-2027 possa portare a profondi tagli ai finanziamenti e a un ridimensionamento della sua autonomia.
Per oltre 50 anni la PAC ha rappresentato un pilastro per il mercato unico europeo, tutelando i Paesi membri dalle frammentazioni e dalle disuguaglianze. Ma secondo la CIA Marche, il settore primario vive oggi una fase delicata e per programmare il futuro ha bisogno di certezze sugli strumenti finanziari a disposizione.
Il presidente regionale Taddei denuncia una «totale assenza di dialogo e confronto con gli agricoltori proprio in questi mesi fondamentali per la costruzione della futura PAC, dopo i proclami del nuovo mandato della presidente Ursula von der Leyen e le aspettative alimentate dal commissario Christophe Hansen».
L’organizzazione contesta l’ipotesi di un Fondo Unico europeo, che potrebbe inglobare la maggior parte delle risorse, riducendo l’autonomia della PAC e generando disparità tra gli Stati membri. Il settore agricolo si troverebbe così a competere per le risorse con sanità, energia e ricerca, rischiando di compromettere la capacità di garantire cibo sano e sicuro, e di affrontare sfide cruciali come la crisi climatica e l’abbandono delle aree interne.
Inoltre, la riduzione dei fondi prevista ammonterebbe al 20% del bilancio, ovvero 80 miliardi di euro in meno a livello UE e circa 8 miliardi in meno per l’Italia, senza considerare l’impatto dell’inflazione che già nel bilancio precedente ha inciso per un ulteriore 14%.
La CIA ha lanciato la campagna “Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!”, invitando agricoltori, istituzioni e cittadini a una mobilitazione collettiva per difendere la PAC. Nelle Marche è previsto un evento il 14 luglio alle ore 15:00 presso l’Auditorium BCC-Credito Cooperativo di Ancona, durante il quale si chiederà una politica agricola autonoma e un budget adeguato alle sfide globali, con un meccanismo automatico di adeguamento all’inflazione.
Per la CIA, sostenere il reddito degli agricoltori è una priorità non solo per il settore, ma per l’intera società, poiché significa proteggere la sicurezza alimentare globale e salvaguardare l’ambiente.