SAN BENEDETTO • Prenderà il via quasi certamente il 16 agosto il fermo pesca 2015. Il provvedimento, come accaduto lo scorso anno, sarà prorogato a dopo Ferragosto per consentire alle imbarcazioni e alle imprese di pesca di poter lavorare con ristoranti e alberghi nel periodo di massima affluenza turistica.
Una specie di “contentino”, come lo definiscono dalle parti dei moli sambenedettesi dal momento che, i progetti, erano altri e che, da tempo, gli addetti ai lavori chiedono una modifica radicale del sistema di tutela della fauna marina.
“I piani di gestione che vanno avanti ormai da anni – spiega Pietro Ricci, marittimo e rappresentante di Federpesca – sono stati prorogati fino alla fine del 2016 il che significa che se non ci muoviamo in maniera efficace, la prossima estate ci ritroveremo a subire lo stesso inutile provvedimento”.
Da tempo la marineria definisce inutile il sistema di fermo biologico in atto ormai da quasi trent’anni. Sono stati ideati e presentati nuovi piani di gestione ma, per il momento, il Ministero dell’Agricolatura e la Direzione Nazionale della Pesca sembrano essere fermi sul vecchio modus operandi.
In più, ad aggravare tutta la situazione, c’è il fatto che, anche quest’anno, i fondi per la cassa integrazione e le imprese armatrici relativi al fermo dello scorso anno, non sono ancora arrivati.