SAN BENEDETTO – L’Associazione Nati in Adriatico e la Cooperativa Progresso, che sono stati tra i promotori negli ultimi mesi, del piano di gestione alternativo al fermo biologico sono ora costretti a ridimensionare la propria richiesta. Almeno per l’anno in corso.
Una decisione certamente dettata dal fatto che, nonostante le continue e ripetute sollecitazion fatte a Roma, nessuno sembra aver ancora recepito la nuova proposta e, alla vigilia dell’avvio del nuovo provvedimento, non si sa ancora nulla su quali saranno le direttive.
Così, nelle ultime ore, da San Benedetto, è partita una lettera indirizzata agli assessori alla pesca di Regione e Comune Sara Giannini e Fabio Urbinati e al dirigente regionale del settore Oriano Meconi, almeno un posticipo del provvedimento.
Viene chiesto l’avvio del fermo al 18 di agosto. “Quello che si va nuovamente ad effettuare ingiustamente e’ un fermo pesca che non ha dato al settore e soprattutto al mare i risultati sperati. Uno dei punti caldi da contrastare e’ proprio la data di inizio fermo, periodo il quale vede aumentare sensibilmente la popolazione sanbenedettese e quindi potenziali consumatori di pesce fresco. Lasciare le tavole dei nostri ristoranti privi del nostro prodotto lo vedo molto penalizzante per tutto il territorio che vive di turismo. Un secondo punto e’ purtroppo l’ inattivita’ dovuta alle condizioni meteo che ha caratterizzato un invernata violenta e poco redditizia per le nostre casse. Senza poi parlare dei fondi del fermo pesca 2013 che ora mai sono 10 mesi che attendiamo”.