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Dl Sostegni, l’allarme Cna Picena: «Le limitazioni al credito d’imposta penalizzano imprese e cittadini»

Balloni: "E' necessario che il Parlamento riveda al più presto i termini del decreto"
Pubblicato il 31 Gennaio 2022

La limitazione alla cessione del credito d’imposta sui bonus edilizi prevista all’articolo 28 del decreto legge Sostegni ter in via di pubblicazione rischia di privare il mondo del lavoro di un strumento ormai divenuto indispensabile nella quotidianità delle piccole e medie imprese, provocando il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta e contribuendo a un inevitabile disorientamento di artigiani e cittadini di fronte ai continui cambiamenti normativi.

Sulla scia della lettera indirizzata dalla direzione nazionale al presidente Mario Draghi, anche la CNA Picena esprime preoccupazione per l’attuale incertezza normativa in ambito edilizio, generata da una serie di interventi ravvicinati promossi del Governo che, a conti fatti, mettono a repentaglio la stabilità a breve e medio termine delle aziende del territorio in un momento storico delicato e determinante per la ricostruzione nell’area del cratere sismico. 

In quest’ottica, infatti, la stabilità delle norme costituisce un presupposto necessario per poter programmare al meglio investimenti che, nel caso specifico dei bonus edilizi, risultano strettamente connessi al raggiungimento degli obiettivi fissati nel Pnrr.

«Limitare la cessione del credito d’imposta – spiega Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli – significherebbe ostacolare il processo di ripresa del tessuto imprenditoriale locale, da incentivare invece attraverso una nuova continuità normativa e incentivi volti ad accompagnare le aziende verso un 2022 all’insegna della ripresa, dopo i buoni risultati registrati lo scorso anno».

Allo stato attuale, però, la volontà di contrastare le frodi alla base della scelta operata dal legislatore ridurrà sensibilmente la disponibilità degli intermediari ad acquisire crediti oltre le proprie capacità di portarli in compensazione, con prevedibili ripercussioni sui costi delle operazioni e sulla portata degli investimenti.

In questo modo, inoltre, si innescherebbe un inevitabile meccanismo selettivo applicato dagli
intermediari a scapito delle realtà imprenditoriali più piccole e con forza contrattuale ridotta, alterando di fatto l’attuale sistema di concorrenza tra gli operatori.

«È necessario che il Parlamento riveda al più presto i termini del decreto – dichiara Francesco Balloni, direttore della CNA Picena – in modo da proseguire lungo la via virtuosa tracciata dal meccanismo della cessione, garantendo così la dovuta stabilità ai bonus destinati alle nostre imprese».

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