Il Senato si prepara ad approfondire la questione dei 1.275 miliardi di euro di crediti arretrati che lo Stato non riesce a incassare, nonostante le ripetute rottamazioni degli ultimi dieci anni. La Commissione Finanze di Palazzo Madama, presieduta da Massimo Garavaglia (Lega), ha deciso all’unanimità di avviare un’indagine conoscitiva per comprendere le dinamiche di crescita del magazzino dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
L’iniziativa arriva in un momento strategico, dato che è stato assegnato alla stessa commissione il disegno di legge della Lega sulla quinta edizione della rottamazione. Il provvedimento prevede la possibilità di sanare i debiti fino al 2023 con piani di pagamento diluiti fino a dieci anni o, in alcuni casi, la cancellazione automatica già a partire dalla prossima settimana. Come riporta Il Sole 24 Ore, su questa proposta, Matteo Salvini mantiene un profilo basso, mentre si lavora per trovare un’intesa con gli alleati di Governo.
Parallelamente all’indagine parlamentare, anche la commissione tecnica voluta dal viceministro Maurizio Leo sta analizzando i dati relativi al magazzino dell’ex Equitalia nell’ambito della riforma della riscossione. «I lavori possono convivere – spiega Garavaglia – anche perché la commissione tecnica del Mef dovrà proporre soluzioni, mentre il Parlamento vuole conoscere lo stato dell’arte e capire perché il debito non incassato ha raggiunto cifre così elevate».
L’obiettivo è fare chiarezza entro Pasqua su come si formano questi crediti, come viene gestito il recupero e quali problemi emergono soprattutto per i grandi contribuenti. «È impensabile – conclude Garavaglia – accettare che un grande imprenditore in difficoltà sia costretto a chiudere perché non gli viene concesso un nuovo piano di rateizzazione».