Il decreto sugli aiuti per il caro energia è pronto per l’approvazione nel Consiglio dei ministri. Il provvedimento, frutto di un lungo negoziato tra le forze di governo, stanzia 2,85 miliardi di euro, destinati in gran parte alle famiglie più in difficoltà e alle piccole e medie imprese.
Il piano prevede 1,65 miliardi di euro a sostegno delle famiglie, con una distribuzione mirata in base al reddito. Le misure più importanti riguardano un contributo straordinario di 400 euro per i nuclei con un Isee inferiore a 9.530 euro, mentre chi ha un Isee tra 9.530 e 25mila euro riceverà 200 euro. Secondo le stime del governo, questo aiuto potrebbe coinvolgere circa 5,5 milioni di famiglie.
Per rispettare i limiti di bilancio, gli aiuti saranno validi solo per un trimestre e potranno variare in base alla composizione del nucleo familiare. Come riporta Il Sole 24 Ore, i nuclei più fragili, già inclusi nei meccanismi di aiuto attuali, riceveranno il bonus in tempi più rapidi, mentre per gli altri si dovrà attendere l’elaborazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu).
Anche le imprese riceveranno supporto, con 1,2 miliardi di euro di aiuti. Di questi, 600 milioni saranno utilizzati per abbattere gli oneri di sistema per le Pmi, mentre altri 600 milioni verranno destinati al fondo per la compensazione dei costi indiretti dell’Ets (Emission Trading System), attraverso un meccanismo di anticipo dei flussi finanziari.
Il finanziamento delle misure sarà coperto principalmente grazie a residui dei fondi contro il caro energia 2021-2023, che ammontano a circa 950 milioni di euro, e alle risorse restituite dal Gse alla Csea, per un valore di quasi 900 milioni di euro.
Il decreto include anche un pacchetto di misure per aumentare la trasparenza delle offerte energetiche e sanzionare eventuali pratiche scorrette da parte degli operatori, che potrebbero ridurre gli sconti attraverso altre voci di costo.
Con questo intervento, il governo punta a garantire un sollievo economico immediato, bilanciando le esigenze di sostegno sociale e quelle di stabilità finanziaria.