Bar e ristoranti stretti nella morsa della crisi. Lo affermano i numeri che il presidente dell’Arisap, l’associazione ristoratori del Piceno, Ferdinando Ciabattoni, ha posto all’attenzione dell’intera categoria. Numeri pesanti che parlano di decine di migliaia di attività che gravitano nel settore della ristorazione che, entro la fine dell’anno, saranno costrette a chiudere.
“Non c’è regione o categoria merceologica che sfugga alla crisi del commercio – spiega Ciabattoni -. Ristoranti e bar un tempo gli esercizi più gettonati dagli italiani potrebbero essere i più colpiti. Secondo le stime dell’ Osservatorio nazionale in base ai risultati dei primi quattro mesi del 2013 bar e ristoranti registreranno a fine anno la chiusura di 17.088 imprese, arrivando a perdere il 5per cento del totale delle aziende registrate a dicembre 2012”.
In particolare per i ristoranti la stima è di un saldo negativo di 11.328 unità con una contrazione del 3 per cento sul 2012. Prendendo in considerazione il solo settore della ristorazione , in Abruzzo è previsto un record negativo con l’ 8% in meno di imprese, nelle Marche un bel -7%.A fronte di queste cifre, le conclusioni dell’ Osservatorio sono allarmanti, se tutto dovesse rimanere invariato al primo Gennaio 2014 avremo perso 9372 ristoranti.
A dicembre 2012 si legge nella ricerca negli archivi delle Camere di Commercio italiane risultavano attive 310.530 imprese di ristorazione (bar e ristoranti). La rete dei pubblici esercizi è dunque ampia e articolata su tutto il territorio nazionale. Una presenza che non ha eguali nel sistema economico produttivo del nostro Paese con un alta intensità di lavoratori se ne contano complessivamente circa 950.000 con un andamento che nel corso degli anni è stato quasi sempre positivo. “Sono numeri – conclude Ciabattoni – che ci fanno capire quanto sia grave la situazione su tutto il territorio nazionale e solo con l’associativismo riusciremo ad ottenere dei risultati”.