SAN BENEDETTO • Un composto completamente vegetale che potrebbe, nei prossimi anni, far dire addio al vecchio e, finora, insostituibile polistilrolo. Le cassette per l’imballaggio del pesce realizzate dalla Blu Mmarine Service, stanno inziiando a riscuotere quel successo che, considerata l’entità del progetto, pare destinato a fungere da preludio ad una rivoluzione nell’utilizzo dei materiali per imballaggio. In primo luogo il prodotto è stato invitato, e sarà tra gli ospiti d’onore, alla fiera “BioEnergy” di Cremona, il salone delle tecnologie per le rinnovabili che si terrà tra il 25 e il 27 febbraio.
In sostanza la Società presieduta da Emanuele Troli, ha studiato tutta una serie di composti interamente vegetali per verificare l’esistenza di una fibra in grado di emulare e sostituire le specifiche del polistirolo. “L’abbiamo trovata – spiega Troli – nel brevetto olandese di una bioplastica”. Il risultato è di una cassetta per da pesce che, se non fosse per una sfumatura di colore leggermente più verde del bianco, sarebbe in tutto e per tutto identica a quella del polistirolo, granuli compresi. Il risultato diventa così estremamente interessante sia da un punto di vista ambientale che sotto il profilo economico. “Ricordiamoci – spiega l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – che il polistirolo è un derivato del petrolio e che i frammenti delle cassette inquinano il mare e la fauna marina”.
L’obiettivo è quello di trovare un produttore che accetti la scommessa e dia il via alla realizzazione su larga scala di questo genere di imballaggi. “I contenitori pensati dalla Blu Marine Service – spiega l’assessore alle politiche del mare Fabio Urbinati – sono semplicemente rifiuti umidi. Quelli di polistirolo tradizionali vanno invece portati in discarica. Si tratta dell’ennesima conferma di come, da queste parti, le politiche del mare vanno di pari passo con quelle ambientali”.
