SPINETOLI. Sono state 24 ore da incubo quelle vissute lungo il Piceno, segnate da una serie di drammatici eventi che hanno sconvolto l’intera comunità. Due bambini hanno perso la vita e un altro è gravemente ferito.
La prima tragedia è avvenuta ieri ad Acquasanta con il piccolo di quattro anni morto per un incidente nel garage. Poche ore dopo a Roccafluvione un bambino di 7 anni è caduto dal balcone ed è in gravi condizioni.
Questa sera la tragedia di Pagliare. Le speranze si sono spente intorno alle venti, quando il piccolo di tre anni ha esalato l’ultimo respiro. Le sue condizioni erano apparse immediatamente gravissime già nei minuti precedenti, subito dopo il ritrovamento.
Il bambino era scomparso nelle ore precedenti da Pagliare, e i genitori, disperati, lo cercavano da ore. Il piccolo è stato trovato a poco più di 300 metri di distanza dal punto in cui era sparito, immerso in un canale irriguo.
Quando è scattato l’allarme, l’intera comunità si è mobilitata nella speranza di un esito diverso.
La richiesta di aiuto è giunta a poche ore di distanza da due altri tragici episodi che hanno visto il Piceno piangere un altro bambino, ad Acquasanta, e pregare per le sorti di un piccolo poco più grande caduto dal balcone a Roccafluvione.
Questa sera la scoperta del corpo del bambino di tre anni, ritrovato intorno all’ora di cena da due passanti che hanno immediatamente dato l’allarme.
I soccorsi sono arrivati tempestivamente sul posto: un’eliambulanza è stata chiamata e i sanitari, medici e infermieri si sono precipitati nella speranza di salvare la vita del piccolo.
Tuttavia, la gravità della situazione è apparsa subito evidente: l’elicottero è ripartito vuoto, e il bambino è spirato nel punto stesso in cui era stato trovato.
Ora, le comunità di Spinetoli e Pagliare si stringono intorno alla famiglia del bambino, in particolare alla madre, che è in attesa di un altro figlio.
In paese regna l’incredulità e la popolazione è profondamente sconvolta da quanto accaduto. Le ultime ore hanno lasciato un segno indelebile su tutta la comunità, che ora si trova unita nel dolore e nel sostegno reciproco.