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Vincenzo Mollica è cittadino onorario di San Benedetto del Tronto

Una cerimonia ricca di emozioni ha suggellato il legame tra la città e il celebre giornalista. Il sindaco Spazzafumo: «Un gesto di stima, ora è uno di noi»
Pubblicato il 22 Marzo 2025



SAN BENEDETTO DEL TRONTO. an Benedetto del Tronto ha un nuovo cittadino: Vincenzo Mollica. Il giornalista, scrittore e storico volto della cultura italiana, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune per il forte legame affettivo che negli anni ha sviluppato con la città.

Il riconoscimento è stato conferito per «l’affetto dimostrato alla Città onorata dell’amicizia di una personalità così poliedrica che, con parole, musica ed emozioni, da oltre 40 anni ci aiuta a scoprire le cose belle della vita». Mollica, accompagnato dalla moglie Rosa Maria, ha partecipato alla cerimonia indossando al collo la sciarpa della Sambenedettese, dichiarando con ironia e calore: «Da oggi tiferò Milan e Samb».

Durante il suo intervento, il sindaco Antonio Spazzafumo ha ripercorso l’evoluzione del rapporto tra Mollica e San Benedetto: «Tra Vincenzo Mollica e San Benedetto è maturata, attraverso i suoi eventi e le visite preliminari per la loro organizzazione, una relazione d’affetto che pian piano è cresciuta e si è consolidata. Quel legame da oggi è reso ufficiale da questo gesto di stima che la Comunità sambenedettese gli conferisce, nel nominarlo cittadino onorario e, quindi, nel renderlo uno di noi».

Il sindaco ha voluto anche ringraziare Mollica per l’eredità culturale lasciata in questi decenni: «Mollica ci fa felici ricordando anche Andrea Pazienza. A lui va il nostro ringraziamento per tutto il bello che ci ha regalato in questi decenni, per le ore di allegria, risate, serenità che ha saputo dispensare trasformando emozioni, colori, voci, immagini in sentimenti».

Mollica ha voluto dedicare gran parte del suo intervento proprio alla memoria dell’amico Andrea Pazienza, artista sambenedettese prematuramente scomparso: «Andrea Pazienza è stato uno dei più grandi amici della mia vita e lo è ancora perché per me è presente. Non l’ho mai considerato che se ne sia andato così giovane. Lui ha disegnato per tre vite. Secondo me è stato un poeta, un letterato, un pittore, una persona dotata di una umanità e di una forza poetica straordinarie. Mi piace ricordarlo come lo ha definito Roberto Benigni, che ha detto di lui che è un Michelangelo del fumetto».

Commosso, ha raccontato il primo incontro con San Benedetto proprio grazie a Pazienza: «Mi portò a San Benedetto dicendo che dovevo assolutamente vedere la città dove era nato». E ha concluso con parole che hanno toccato il cuore di tutti i presenti: «Ricevere la cittadinanza onoraria è una sensazione bellissima, è come entrare in una tavolozza piena di colori, una festa bellissima in cui qui a San Benedetto tutto si amalgama e si trova l’armonia. In questa armonia mi piaceva perdermi con gli occhi, anche adesso che non vedo, perché c’è mia moglie che mi dice cosa abbiamo intorno. E poi da oggi io sono tifoso della Sambenedettese».