spadu top
mercoledì 9 Ottobre 2024
Ultimo aggiornamento 05:01
mercoledì 9 Ottobre 2024
Ultimo aggiornamento 05:02
Cerca

Vigili urbani armati, il sindacato diffida il Comune di San Benedetto: “Non si può continuare a lavorare così. Qui non ci sono cittadini di serie B”

Coratella: "La città dimostra di essere il fanalino di coda rispetto rispetto alle altre realtà locali"
Pubblicato il 27 Ottobre 2023

Il sindacato della polizia locale Csa difida il sindaco Spazzafumo chiedendo armi per i vigili urbani. Lo fa ricordando come già ad agosto “ha inviato una lettera, al Sindaco, alla Giunta, al Segretario, al Comandante della P.L., alla RSU e RLS del Comune di San benedetto del Tronto, nella quale si diffida nel continuare lo svolgimento dei servizi, in particolare quelli notturni e di pronto intervento, non armati. Ma ad oggi gli Organi istituzionali comunali restano nel totale silenzio. Del fatto, in data 12 del mese corrente, è stata notiziata la Prefettura, la Questura, la Regione Marche ed in questi giorni anche tutto il Consiglio Comunale”.

“Quando si pensa al famoso “Vigile” – spiega il segretario regionale del sindacato Federico Coratella – per l’opinione pubblica locale, per esperienza diretta o per consuetudine, lo si identifica come quella figura che eleva sanzioni e svolge attività di viabilità, ma, purtroppo o per fortuna non è solo quello. Difatti, oltre a far rispettare le regole della comune convivenza, ciò che non si sa e che non viene pubblicizzato per “sconosciute” motivazioni, è che da sempre e in particolar modo negli ultimi tempi dove c’è stata un’intensificazione di gravi eventi criminosi che hanno turbato l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, gli Agenti della Polizia Locale, che hanno da sempre funzioni di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza, sono chiamati a svolgere servizi per la tutela e la sicurezza urbana, interventi in situazioni critiche, anche di Ordine Pubblico a tutela della cittadinanza, dai quali, anche se non tutelati dalla normativa nazionale  che è in attesa da svariati anni di una sostanziale modifica, non possono esimersi in quanto Organo di Polizia”.

“Gli Appartenenti al Corpo svolgono servizi di Pronto Intervento e controllo del territorio.  Si occupano a 360 gradi di qualsiasi richiesta, spesso sgravando il locale Commissariato e il Comando dei Carabinieri, che va dal divieto di sosta all’incidente stradale, dalla viabilità alla sedazione di particolari situazioni critiche a volte anche armata, dal controllo commerciale alla lotta all’antiabusivismo e contraffazione, dal passo carraio al posto di controllo su strada, dall’occupazione abusiva al degrado urbano, dal Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) a soggetti in stato di alterazione psico-fisica allo sgombero coattivo di immobili occupati abusivamente, dal controllo nomadi al servizio stadio, dal monitoraggio di aree sensibili a rischio degrado al servizio congiunto con le altre Forze dell’Ordine statuali presenti sul territorio, considerato il ruolo sempre più centrale della Polizia Locale nella Sicurezza Urbana”.

Coratella ricorda queste attività spiegando come molto spesso non siano “valorizzate e comunicate alla collettività, se non parzialmente e solo alcune volte tramite le testate giornalistiche, sono svolte per garantite , anche in orario notturno, dagli Agenti della Polizia Locale di San Benedetto del Tronto, per garantire la sicurezza cittadina, mettendo a volte anche a rischio la propria incolumità personale,  poiché sembra strano ma non sono dotati di adeguati dispositivi di protezione individuale previsti per legge, e tale mancanza esiste ancora oggi nonostante alcuni Agenti sono stati vittime di aggressioni come nell’agosto scorso. La normativa prevede che debbano essere obbligatoriamente dotati di arma, al solo scopo di difesa personale e in particolar modo nei servizi notturni, di pronto intervento e posti di controllo, senza possibilità di scelta da parte della volontà e del pensiero politico locale. (( Dm n. 145 del 4 marzo 1987 (Regolamento armamento Polizia Municipale), nota 557/pas. 9400.12982(10)8 dell’11 ottobre 2006 del  Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, Tribunale di Campobasso in composizione collegiale Ordinanza 10-17/02/04 ). Oltre a ciò vi è anche la violazione al Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs n.81/2008), con gravi responsabilità civili e penali”.

Tutti i comuni limitrofi, come ad esempio Monteprandone, Acquaviva, Ascoli Piceno, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova etc… hanno o stanno ottemperato agli obblighi di legge, con l’interruzione di tutti i servizi notturni e di pronto intervento da parte di chi non ha ancora completato l’iter procedurale, tranne purtroppo il Comune di San Benedetto del Tronto, probabilmente nostalgico del passato e legato ad un pensiero retrogrado ma non più proponibile date le esigenze attuali e le necessità della Cittadinanza. Il Comune di San Benedetto del Tronto ad oggi si distingue dagli altri comuni vicini, dimostrando di essere il fanalino di coda rispetto alle altre realtà locali, non ottemperando agli obblighi normativi vigenti e di fatto continuando ad esporre a concreti rischi, legati alla sicurezza e all’incolumità, i suoi Agenti di Polizia Locale, anche a fronte dei solleciti pervenuti dalla Prefettura di Ascoli Piceno. E oggi ci domandiamo se gli agenti di San Benedetto del Tronto sono Agenti di SERIE B rispetto ai colleghi dei comuni limitrofi o ancora peggio se i cittadini del comune di San benedetto del Tronto sono cittadini di SERIE B che hanno i propri agenti che dovrebbero garantire la loro sicurezza ma che sono i primi a non esserlo”.

fiora
garofano
new edil
coal
jako
ego

TI CONSIGLIAMO NOI…