di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Un orizzonte di circa dieci anni”. E’ questa la tempistica fissata per la messa in opera del piano di mobilità ciclistica e ciclopedonale, presentato martedì pomeriggio in sala consiliare.
“Il biciplan fa parte del Pums”, precisa il sindaco Spazzafumo. “Deve essere un punto forte della città se vogliamo che ci sia davvero una mobilità sostenibile”.
L’idea – illustrata dall’ingegner Alessandra Aquilino – è quella di individuare due assi che collegano il nord e il sud di San Benedetto, creando a sua volta una rete che parta dalla logica delle traverse. “Un asse già c’è ed è quello della litoranea. A questa bisognerà aggiungere una direttrice verticale sul lato monti. Le traverse invece serviranno a generare una continuità ad un percorso attualmente ostile alla bicicletta”.
Gli interventi verranno realizzati gradualmente e saranno a breve, medio e lungo termine: “Nel primo caso parliamo di 3-4 anni di tempo, nel secondo di 5-6 anni e nel terzo di dieci anni e oltre”.
Fondamentale sarà anche la pianificazione del wayfinding, ovvero la diffusione di una fitta segnaletica per consentire l’orientamento nel territorio urbano.
L’ipotesi più suggestiva riguarda la creazione di una corsia ciclabile riservata di un metro e mezzo sul versante est e su quello ovest di viale De Gasperi, restringendo il percorso veicolare a 3,5 metri. Un progetto che rifà capolino a distanza di quasi venticinque anni, visto che ad inizio millennio fu l’allora sindaco Perazzoli a sposare questa soluzione, salvo poi rinunciare nell’intento a causa di animate proteste.
Così facendo si istituirebbe un limite di 30 chilometri orari, che si protrarrebbe fino al Municipio. Per quel che riguarda i parcheggi, questi passerebbero a pagamento (per disincentivare gli automobilisti) e dalla lisca di pesce alla collocazione in linea.
Proseguendo a sud, lo stesso discorso riguarderebbe via Togliatti, con un restringimento della corsia carrabile sempre per consentire la nascita del percorso ciclabile. “Dovete immaginare questo intervento in un’ottica di costruzione dell’intero Pums”, spiega ancora Aquino.
Scenario simile verrebbe inoltre attuato in via Marsala, con le zone di sosta che diventerebbero in linea per fare spazio ad una ciclabile adiacente al marciapiede.