di Emidio Lattanzi
«Si sta parlando solo dell’apertura. Ma l’apertura di via Lombroso senza tutto ciò che è previsto dal piano particolareggiato è solo un incentivo a spingere altri veicoli a motore verso il centro. E questo San Benedetto non può permetterselo.» E’ il grido di allarme dei residenti di via Lombroso a San Benedetto del Tronto, dove oggi è stata tenuta una conferenza stampa per presentare una raccolta firme. La strada, attualmente chiusa, è al centro del dibattito, poiché l’amministrazione comunale intende aprirla per connetterla a viale dello Sport, ma i cittadini chiedono un’apertura condizionata al rispetto del piano particolareggiato.
Luigi Anelli, architetto e residente della zona, ha spiegato: «Oggi presentiamo una raccolta firme spontanea», con quasi novecento adesioni, indirizzata al sindaco Antonio Spazzafumo. I firmatari richiedono chiarimenti su come l’amministrazione intenda procedere rispetto ai Piani Particolareggiati 3 e 4 per il quartiere Marina di Sotto. Anelli, parlando come libero cittadino e professionista, ha evidenziato la necessità di rispettare tutte le opere previste dal piano, non solo l’apertura della strada.
I cittadini non si oppongono all’apertura, ma sollevano perplessità circa i problemi di viabilità e parcheggi. Come spiegato dagli organizzatori, il piano include dettagli essenziali, come la realizzazione di parcheggi di quartiere e passaggi pedonali che collegherebbero via Volta alla zona di via Lombroso. Senza queste infrastrutture, l’apertura della strada potrebbe risultare inefficace e persino dannosa, riversando un eccesso di traffico in una zona già congestionata.

Il collegamento con viale dello Sport, infatti, dovrebbe avvenire solo una volta completate tutte le opere del piano. «A San Benedetto esistono quasi 45mila mezzi tra auto e moto», ricordano i residenti, sottolineando come una cultura della sostenibilità possa rendere il centro più vivibile. I firmatari supportano il completamento dell’ambito 4 del piano, che include un parcheggio scambiatore vicino al centro, perfettamente in linea con le direttive del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).
Vincenzo Acciarri, architetto e figura di spicco per le sue realizzazioni note in campo nazionale e internazionale, ha dichiarato che la proposta dei residenti rappresenta «un elemento di sostegno all’amministrazione». Acciarri ha sottolineato la mancanza di infrastrutture per attraversare la linea ferroviaria e collegare la zona ovest con il mare, complicazione dovuta alla scarsa praticabilità dei sottopassi. Il collegamento con il mare, ha osservato, è ormai compromesso e i residenti chiedono soluzioni innovative per migliorare la vivibilità.
Tra i promotori dell’iniziativa, oltre ad Anelli e Acciarri, figurano nomi di rilievo come l’avvocato Lilla Rosalia Colangelo, Roberto Bondi, Giovanni Mandozzi, Maria Grazia Doria, e Luigina Cocci, che insieme sostengono la necessità di una gestione partecipata della mobilità urbana per garantire uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle esigenze del quartiere.