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Università, San Benedetto “pareggia” gli iscritti di Ascoli. Torquati: «Investiamo su questo settore»

Il numero degli studenti universitari della Riviera si avvicina a quello del capoluogo: «Un'opportunità da sfruttare per il futuro economico della città»
Pubblicato il 27 Febbraio 2025

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La Riviera delle Palme sta diventando sempre più un punto di riferimento per il mondo universitario. I dati forniti dal Consorzio Universitario Piceno confermano che la città ha raggiunto 1.208 studenti iscritti e attivi, un numero che si avvicina molto ai 1.268 di Ascoli Piceno.



Una crescita che, secondo Francesco Torquati, imprenditore e figlio del compianto Nazzareno Torquati, potrebbe aprire nuove prospettive economiche per il territorio.

«Questi numeri hanno una grande rilevanza e dovrebbero far riflettere quando si parla di futuro e visione della città. San Benedetto ha quasi lo stesso numero di studenti universitari di Ascoli e questo aspetto meriterebbe maggiore attenzione. Le nostre facoltà attraggono molti studenti anche da fuori regione» sottolinea Torquati, evidenziando come l’università possa rappresentare un’opportunità strategica per la città.

La crescita del settore universitario potrebbe infatti contribuire a colmare i vuoti lasciati da settori economici tradizionali, un tempo pilastri dell’economia locale, ma oggi in difficoltà. Secondo Torquati, per sfruttare al meglio questo trend, il comune dovrebbe investire in strutture adeguate, creando spazi per nuove sedi e studentati. «Occorre ragionare su come potenziare le strutture per accogliere al meglio gli studenti. In quest’ottica, è giusto che il comune valuti l’acquisto di aree e palazzi strategici».

L’imprenditore evidenzia come una città che guarda al futuro debba avere il coraggio di investire nella formazione e nei servizi per i giovani, puntando su un’economia legata all’università. «Dire che il comune non potrebbe gestire un’operazione del genere è un atto di autolesionismo. Pensiamo all’area Brancadoro, alla villa Brancadoro o ad altri immobili: queste potrebbero diventare risorse fondamentali per lo sviluppo del sistema universitario sambenedettese».

L’idea di un vero polo universitario porterebbe benefici a diversi settori economici. La presenza stabile di studenti favorirebbe l’affitto di alloggi, la crescita del commercio, lo sviluppo di servizi dedicati e un rafforzamento dell’offerta culturale e ricreativa. Un modello che consentirebbe a San Benedetto di consolidare la propria attrattività, rafforzando il concetto di “città territorio”.

«In questo modo si potrebbe creare davvero il concetto di città territorio» conclude Torquati, auspicando uno studio serio della situazione per valutare le prospettive concrete di sviluppo. Un approccio che potrebbe cambiare il volto della città, trasformandola in un punto di riferimento per gli studenti e per l’economia legata al mondo accademico.