SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa volta è stato il turno della “Maria Romani”, imbarcazione da pesca del porto sambenedettese che, ieri sera, ha impiegato mezz’ora a tirarsi fuori dall’incagliamento provocato dal fondale, troppo alto, dell’imboccatura del porto sambenedettese. E l’ennesimo episodio che si registra nel canale di ingresso e di uscita dell’impianto portuale rivierasco che necessita di un dragaggio da mistero della fede, nel senso che tutti ne parlano ma nessuno lo vede da oltre dieci anni.
Dieci anni fa esatti, per esempio, la regione prometteva, in cambio della disponibilità della città di San Benedetto ad ospitare la sabbia dragata da Senigallia, che all’occorrenza la sabbia del nostro porto avrebbe certamente trovato posto in uno dei porti regionali. Una bufala (lo dicono i fatti), dell’allora giunta regionale, avallata da chi ha taciuto su questa vicenda non approfittando, colpevolmente, di un maxifinanziamento governativo messo all’ordine del giorno e mai riscosso.
Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, il comune ha cambiato colore, quello che era l’assessore alla pesca ieri oggi è in consiglio regionale, eppure rispetto a dieci anni fa (eccezion fatta per un paio di palettate urgenti che sono servite a muovere un po’ di sabbia da una parte all’altra del porto) siamo punto e a capo. Incagliati ieri, incagliati oggi.