SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Il porto di San Benedetto non è una discarica”. Il Comune sulle barricate per evitare la realizzazione di una nuova vasca di colmata.
L’amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto respinge con forza la proposta dell’Autorità Portuale di costruire una seconda vasca di colmata accanto a quella già esistente, temendo che possa trasformarsi in un deposito per le sabbie provenienti da altri porti, compromettendo così la vocazione turistica della città. La realizzazione di questa nuova struttura, che coprirebbe circa 60mila metri quadrati a nord del porto, è considerata una minaccia all’identità paesaggistica e ambientale della zona.
Il sindaco Antonio Spazzafumo, dopo aver discusso il progetto con l’Autorità Portuale, ha espresso una netta opposizione: “San Benedetto non deve diventare la discarica di nessuno. Ho chiesto di sistemare la cassa di colmata attuale, ma mi è stato risposto che non ci sono fondi disponibili. Nel nostro piano strategico, il porto è un’eccellenza turistica, e non possiamo accettare un progetto che deturpi il panorama,” ha dichiarato il sindaco. L’amministrazione è pronta a far sentire la propria voce e ad agire con ogni mezzo, anche legale, se necessario, per bloccare il progetto. Inoltre, ha richiesto di partecipare al tavolo di discussione per assicurare che l’interesse pubblico sia rispettato.
L’allarme è scattato quando una nota del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha suggerito al Comune di valutare l’adeguamento tecnico funzionale della cassa di colmata. “Abbiamo subito cercato di approfondire la questione,” spiega il dirigente dell’Urbanistica, Giantomassi, “perché l’idea di ampliare la vasca non era mai stata condivisa con il Comune”. Dopo ulteriori verifiche, sono emersi documenti risalenti al 2020 che anticipavano il progetto di ampliamento, ma senza che il Comune o la cittadinanza fossero stati realmente coinvolti.
Anche l’ingegnere Giuseppe Fiscaletti ha espresso una dura critica alla proposta. “Il nostro obiettivo è creare una ‘città-porto’ che sia una risorsa, non una discarica. La nuova vasca porterebbe a San Benedetto sedimenti di cui non conosciamo la qualità ambientale,” ha affermato. Fiscaletti ha evidenziato come l’attuale vasca già abbia un impatto significativo sul paesaggio, e un ampliamento rappresenterebbe una vera e propria invasione ambientale.
Il Comune ha chiesto un chiarimento all’Autorità di Bacino, sperando che le preoccupazioni della città siano ascoltate. Tuttavia, con un ruolo consultivo limitato, l’amministrazione teme di essere relegata a spettatrice in una decisione che riguarda direttamente la comunità e il futuro del porto. L’obiettivo del Comune è chiaro: proteggere l’identità turistica di San Benedetto e assicurarsi che il porto rimanga una risorsa e non un deposito per sedimenti esterni.