SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si è svolto a Palazzo Piacentini nella sala della Poesia venerdì 31 Maggio un importante incontro , organizzato dal Circolo dei Sambenedettesi e dall’Archivio Storico comunale, sul tema del pane nella civiltà marinara sambenedettese. I relatori hanno affrontato l’argomento con diverse visioni ma tutte incentrate sul ruolo del pane nella comunità sambenedettese e nella vita quotidiana del borgo marinaro che si fa città.
Giuseppe Merlini, anima dell’Archivio storico, ha ricostruito la mappa degli antichi forni sambenedettesi da quando essi erano comunali e concessi ai primi fornai fino alla diffusione dei forni privati con famiglie che hanno fondato la panificazione a San Benedetto come gli Spinozzi, i Travaglini, i Santirocco e i Giuliani.
Un lavoro di ricerca che approderà sicuramente ad una pubblicazione che dia il giusto valore a questi protagonisti della alimentazione di una intera comunità di pescatori e attività collaterali.
Lucilio Santoni, poeta e scrittore, ha percorso invece un viaggio letterario e filosofico sul ruolo e sul significato del pane dall’antico Egitto fino alle varie concezioni sociali e culturali che questo fondamentale cibo ha avuto tra i popoli del Mediterraneo rappresentando metafora e simbolo della vita nella mentalità collettiva.
Gino Troli ha concluso l’incontro con un excursus sul rapporto storico che pane e pesci hanno avuto a partire dalla narrazione evangelica dove l’unico miracolo presente in tutti e quattro gli evangelisti è proprio quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci a dimostrazione di un profondo collegamento tra pesca e frutto della terra per eccellenza , il pane. Successivamente l’intervento si è incentrato sul pane dei pescatori in Adriatico ovvero lu viccijate, il pane biscottato che si accompagnava al brodetto nel pasto a bordo, di lunga tenuta nel tempo e non soggetto alle muffe. Chiamati bussolai a Chioggia e bizulà in Romagna e a Fano nelle Marche, nomi derivati dall’italiano buccellati, queste ciambelle di pane hanno caratterizzato l’alimentazione in mare di tutto l’Adriatico e sono state presenti , nell’epopea delle Paranze e anche dopo, a San Benedetto con il nome di viccijate ( circa due etti di peso e consumate nel numero di sei al giorno da ogni pescatore adulto, al piccolo morè in misura minore!).
Il numeroso pubblico presente ha dialogato con i relatori per approfondimenti e un nutrito numero di fornai attuali ha dato un contributo di riflessioni e consigli.