Nota del direttore: L’ospedale di cui parlava il signor Carboni è quello di Ascoli e non quello di San Benedetto. E’ pertanto errato che l’ospedale nel quale è avvenuta l’operazione chirurgica della donna sia il Madonna del Soccorso. “Non ho specificato quale fosse la struttura – ha spiegato il nostro lettore – perché l’equipe è la stessa e l’intervento avrebbe potuto essere eseguito anche a San Benedetto”. Resta il fatto che avremmo dovuto verificare e, seppur in buona fede, abbiamo scritto un’informazione errata della quale ci assumiamo tutta la responsabilità e per la quale ci scusiamo con i nostri lettori.
ASCOLI PICENO – Ci scrive un cittadino sambenedettese e nostro lettore, Paolo Carboni, per evidenziare un caso di buona sanità (uno dei tanti, va detto, dal momento che il personale del dell’ospedale Mazzoni si conferma di grande competenza e particolare spirito di abnegazione). Lo afferma lo stesso nostro lettore che, prima di parlare del suo caso, fa una giusta riflessione: “in genere, della sanità vengono evidenziati i disservizi (come è giusto che sia) – ci scrive – mentre le centinaia di migliaia di prestazioni con esito positivo effettuate annualmente dai validi professionisti sanitari di cui gode il nostro Servizio Sanitario Nazionale non vengono mai messe adeguatamente in evidenza”.
Carboni ci parla del caso di sua suocera, sessantacinquenne, che a causa di un’infezione aveva una devastante situazione cornale. “Arriva – scrive il lettore – all’osservazione dell’equipe del dr. Luca Cesari, primario di Oculistica dell’Area Vasta Ascoli – San Benedetto, in condizioni drammatiche, con rischio di perforazione corneale e di una endoftalmite (infezione interna dell’occhio) che potrebbe compromettere non solo la funzione dell’occhio, ma anche la sua anatomia (che vuol dire espianto del bulbo). Il dr. Cesari, dopo una attenta valutazione dello stato clinico della paziente, interviene in tempi rapidissimi, con un intervento chirurgico duplice che prevede, in un solo step, la rimozione del vitreo (la sostanza gelatinosa che dà la consistenza all’occhio) e di sostituzione della cornea ormai degenerata. Nessuno dei due interventi (asportazione del vitreo e trapianto di cornea), anche preso singolarmente, è semplice, figuriamoci in contemporanea”.
“La nuova cornea – continua Carboni – arriva dalla Banca degli Occhi di Fabriano in tempi rapidissimi dalla richiesta da parte del reparto di Oculistica (parliamo di meno di 4 ore). Si tratta di un corriere dedicato al trasporto degli organi che rimane a disposizione delle urgenze 24 h su 24. L’intervento, della durata ci circa un’ora e mezza, ha un esito ottimale, nonostante le condizioni critiche della paziente, grazie alla professionalità, competenza e dedizione del chirurgo, il dr. Cesari. Volevo citare questo esempio di ottima sanità della nostra zona, che mi farebbe piacere che si mettesse in evidenza a testimonianza delle nostre eccellenze sanitarie (includo anche la Banca degli Occhi della Regione Marche con sede a Fabriano), eccellenze che, in una piovosa domenica di novembre hanno dedicato praticamente una intera giornata ad una paziente affinché la stessa possa continuare a guardare il viso dei propri cari nipotini. Un grazie grande anche a tutta l’equipe del dr. Cesari: dr. Marcello Danieli, dr. Andrea Diotallevi, dr.ssa Anna Laura Capponi, dr. Carlo Brogioni”.