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Termosifoni spenti durante il lockdown. Il Comune chiede rimborso di 200mila euro alla Cpl Concordia: “Non abbiamo consumato nulla”

Da marzo a giugno scuole, musei, biblioteche, piscine e centri sportivi sono stati chiusi
Pubblicato il 14 Luglio 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “C’è stato il covid, paghiamo meno”. Volendo sintetizzare, è questo il messaggio lanciato dal Comune di San Benedetto alla Cpl Concordia, che detiene il cosiddetto ‘appalto calore’ sugli impianti pubblici cittadini. “A seguito dell’emergenza epidemiologica sono stati emanati vari DPCM e atti normativi che hanno introdotto provvedimenti urgenti al fine di contenimento e di gestione dell’emergenza, prevedendo, tra le altre misure, anche la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia, e delle scuole di ogni ordine e grado, disponendo la sospensione delle lezioni in presenza dal mese di marzo e fino all’ultimo giorno di scuola, previsto per il 6 giugno”, hanno fatto notare dal Municipio.

Sempre da viale De Gasperi hanno inoltre sottolineato come, nello stesso periodo, siano stati chiusi musei, biblioteche, piscine, centri sportivi e uffici pubblici. Situazione che, inevitabilmente, ha provocato un crollo sotto il profilo del consumo di calore.

Ecco allora la volontà di risparmiare, portando l’annualità del 2020 “dagli attuali 985 mila euro a 752 mila”.