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Targa contro le violenze di tutti i generi, Bottiglieri chiede la rimozione. Il Comune: “No, resta dov’è”

Il cartello è collocato vicino alla panchina inclusiva inaugurata nel 2021 dall'allora assessore Baiocchi. Lia Sebastiani: "La campagna era valida, non nega la violenza di genere"
Pubblicato il 6 Novembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La targa della ‘discordia’ torna a far discutere, con Aurora Bottiglieri che ne chiede ufficialmente la rimozione. L’invito è stato rivolto all’amministrazione comunale durante il question time e il riferimento è al cartello situato di fronte alla Palazzina Azzurra nelle vicinanze della panchina inclusiva promossa nel 2021 dall’allora assessore alle politiche sociali, Antonella Baiocchi.

“E’ un’opera che va oltre il genere – affermò la Baiocchi – perché non esistono vittime di serie A e di serie B. Le categorie di vittime di cui occuparsi sono tre: donne, minori e uomini”.

Per la Bottiglieri, però, quell’insegna “è in pieno contrasto con il riconoscimento della violenza di genere, quale violenza agìta nei confronti delle donne in quanto tali”.

L’invito, tuttavia, è stato rispedito al mittente da Lia Sebastiani, attuale assessore alle pari opportunità: “Non sono d’accordo, la targa resta lì dov’è. La Baiocchi si fece promotrice di una campagna valida, che non nega la violenza di genere”.

Ma cosa c’è scritto sulla targa contestata? “Durante il mandato 2016-2021 – si legge – il Comune di San Benedetto si è fatto promotore del concetto innovativo delle pari opportunità inclusive a tutela delle vittime di violenza di qualsiasi sesso. Nella speranza che uomini e donne si alleino per favorire la cultura del rispetto ed aiutare le persone maltrattanti e maltrattate ad uscire dal circuito della violenza, si posa questa panchina che rappresenta la violenza oltre il genere”.