SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Una serata di grande emozione e partecipazione ha visto oltre sessanta studenti dell’IIS “A. Capriotti” calcare il palco del Palariviera di San Benedetto del Tronto, dando vita al musical “La Bella Otero – L’ultima intervista”. Un lavoro intenso e coinvolgente che ha stupito il pubblico per energia, preparazione e creatività.
L’opera, recitata e cantata in cinque lingue diverse – inglese, spagnolo, francese, tedesco e cinese – ha rappresentato una sfida ambiziosa, affrontata con passione dagli studenti del Liceo Linguistico e dell’Istituto Tecnico Economico. Due le rappresentazioni: una matinée riservata all’Istituto, l’altra aperta alla cittadinanza, entrambe precedute da una conferenza introduttiva e seguite da un dibattito.
Il musical è stato ideato, scritto e coreografato dalla prof.ssa Paola Sguerrini, in collaborazione con la dott.ssa Gilda Luzzi, con il supporto di un nutrito team di esperti: tra questi le docenti di lingua Stephanie Delaubert, Antonella Meconi, Paola Talamè, Ines Del Valle Yepez e Chiara Zanoner, oltre alla coreografa assistente Maria Elena Piccinini, i musicisti Joshua Bertollini e José Salguero, il maestro di ballo Giovanni Andrenacci e il danzatore argentino Oscar Flores, ospite d’eccezione.
Al centro della rappresentazione la figura di Carolina Otero, artista simbolo della Belle Époque, narrata attraverso una prospettiva originale e attuale. Il testo ha ripercorso i passaggi più intensi della sua vita, tra successi internazionali e profonde fragilità, sottolineando il coraggio con cui affrontò ogni ostacolo.
«L’attività teatrale consente ai nostri studenti di conoscere se stessi, di eliminare barriere personali e sociali, di migliorare la collaborazione, in un ambiente inclusivo in cui ognuno possa sviluppare competenze relazionali e attingere alle proprie sensazioni, esprimendole con creatività e talento» ha dichiarato il dirigente scolastico prof. Enrico Piasini.
Secondo il preside, il progetto ha una forte valenza educativa e formativa, favorisce l’empatia e valorizza le differenze, contribuendo alla crescita individuale e collettiva dei ragazzi, promuovendo la cittadinanza attiva.
Un’esperienza intensa che ha unito arte, cultura, impegno e competenze, lasciando il segno in chi ha partecipato e in chi ha assistito.