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Strada Brancadoro, Rapullino amareggiato: «Deluso. E’ stato un vero teatrino della politica»

L'imprenditore di Sideralba colpito da una situazione che blocca il suo progetto. «Un vero paradosso, mi ritrovo con una multa invece che con risposte concrete»
Pubblicato il 22 Febbraio 2025

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Luigi Rapullino, imprenditore alla guida di Sideralba e proprietario dell’area Brancadoro, esprime, tra le pagine del Corriere Adriatico di oggi, tutta la sua delusione dopo quanto anticipato dalla Nuova Riviera nei giorni scorsi.


Il sentiero che attraversa il suo terreno è stato dichiarato pubblico, con la conseguente revoca dell’autorizzazione ai lavori. Il manager si dice amareggiato e annuncia possibili azioni legali.

«Sono profondamente deluso – afferma l’imprenditore nell’intervista rilasciata ad Alessandra Clementi– ho affrontato un investimento importante e, a distanza di due anni, mi ritrovo di nuovo al punto di partenza. Nei giorni scorsi ho ricevuto una pec che mi informava di questa delibera del 2004, di cui nessuno pare sapesse nulla, e che definisce pubblico il sentiero che attraversa l’area Brancadoro. Sono rimasto davvero basito: mi sono messo sempre a disposizione della città, sostenendo le spese per tenere aperti i cancelli dalle ore 12 alle ore 18 e garantire il passaggio dei tifosi in occasione delle partite in casa».

«Nella fase progettuale – continua – mi sono sempre attenuto alla destinazione dell’area, non chiedendo varianti, ma accettando quanto previsto nel Piano regolatore generale, ho rispettato i tempi e i modi richiesti dall’amministrazione e, dopo due anni di interazioni e scambi, scopro via pec che c’è addirittura un problema nella vendita dell’area. A questo punto, se il Comune vuole riappropriarsi dell’area, sono disposto a rivenderla al costo di acquisto, senza alcun problema, se non il forte rammarico di dover annullare due anni di lavoro rinunciando a un meraviglioso progetto per la città».

La vicenda ha preso una piega ancora più assurda con una multa inflitta a Rapullino dalla polizia municipale per rifiuti ritrovati all’interno dell’area.

«Siamo al paradosso totale – prosegue l’imprenditore – ho messo a disposizione l’area di passaggio ad ogni partita della Sambenedettese ribadendo ufficialmente via pec che sarei stato esente da ogni responsabilità relativa a eventuali danni o incidenti, e cosa mi ritrovo? Una multa da parte dei vigili urbani».

Un duro colpo per Rapullino, che ora valuta azioni legali contro il Comune: «Ho dato tutto in mano ai miei legali che valuteranno eventuali azioni. Sto assistendo a un vero teatrino della politica. Forse non era il caso di mettere in vendita quel terreno e la politica sambenedettese sta dando un pessimo esempio di gestione di un investimento privato. Tutto questo mentre la città attende e vuole San Park».