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Strada Brancadoro, duro sfogo di Rapullino in consiglio: “Sono esterrefatto. Disposto a rivendervi il terreno allo stesso prezzo”

L’imprenditore interviene in consiglio comunale sulla questione della strada tra Statale e stadio: «State facendo fare una pessima figura alla città»
Pubblicato il 22 Febbraio 2025

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Rimango esterrefatto, credetemi». Luigi Rapullino prende la parola dopo quattro ore di attesa e si sfoga. L’imprenditore, alla guida di Sideralba e proprietario dell’area Brancadoro, interviene in consiglio comunale in merito alla questione della strada di collegamento tra Statale e stadio.



«Ho fatto un investimento e sembra quasi abbia ucciso una persona – accusa Rapullino – per la città io mi sono sempre messo a disposizione, al di là del discorso della Sambenedettese. Quando rischiava di non iscriversi ai tempi di Renzi feci un bonifico di 80 mila euro, ma non l’ho mai reso pubblico prima. Inoltre, quando la società giovanile rossoblù non poteva continuare il campionato mi prodigai affinché potesse proseguirlo, così come quando pagai le luminarie natalizie».

L’attacco è frontale e nel mirino finisce l’amministrazione Spazzafumo: «State facendo fare una pessima figura alla città. Sono vent’anni che questa strada è lì e da diversi anni c’era un’asta per l’area Brancadoro. Chi stavate aspettando per comunicare che quel percorso era pubblico? Sembra che sia una colpa l’acquisto».

Quindi l’annuncio: «Mi accusate di aver comprato l’appezzamento ad un quarto del valore. Vi ricordo che faccio l’imprenditore. Se volete ve lo vendo, allo stesso prezzo. Non voglio guadagnarci un euro. Do un’opportunità al Comune. Ho comprato l’area da un tribunale, non da un privato. Sono andato da un notaio che mi ha comunicato le particelle e dentro c’era pure questa strada. Andate in tribunale, andate dal notaio. Fate a loro le vostre domande, non a me».

Rapullino si rivolge poi a Luciana Barlocci, alla quale aveva inviato una lettera nelle passate settimane: «Non rappresentava una minaccia. Voglio esimermi da questo teatro politico. Chiedo che il mio nome venga eliminato. Non è questo il modo di trattare un cittadino e un investitore. Sono sconcertato».