SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ una crociata contro il polistirolo nelle acque del porto sambenedettese quella presentata, questa mattina, dalla sezione sambenedettese di Legambiente che, insieme al comandante della Capitaneria di Porto Mauro Colarossi, hanno annunciato l’avvio di una petizione contro l’utilizzo del materiale plastico. Durante l’incontro è stato anche mostrato un filmato nel quale è stata menzionata l’iniziativa di pulizia del molo Sud che ha portato alla raccolta di novemila pezzi di poilstirolo.
A parlare è il presidente della sezione sambenedettese di Legambiente Sisto Bruni: “Abbiamo passato anni a raccogliere plastiche dal mare – ha spiegato – e dopo tutti questi anni di raccolta abbiamo deciso di chiedere l’eliminazione delle cassette di polistirolo utilizzate dai pescatori, né a mare né in terra”. Legambiente chiede anche di non utilizzare oggetti monouso, come bicchieri e piatti di plastica e, soprattutto, l’attivazione del protocollo che consenta l’attività di raccolta dei rifiuti in mare dei pescatori”.
Presente alla conferenza anche la presidente regionale di Legambiente Francesca Pulcini che ha ricordato l’esperimento sambenedettese delle cassette biodegradabili: “Il tempo stringe – ha spiegato – e occorre intervenire in maniera diretta e incisiva. Ora anche a livello nazionale e regionale ci si sta muovendo”. E’ stato più volte ricordato come il polistirolo rappresenti un enorme pericolo per l’ecosistema e anche per il prodotto ittico dal momento che le cassette si frantumano molto facilmente e finiscono sia nelle pance dei pesci che nel depuratore da dove poi vengono, di fatto, reimmesse in mare.
Ad ipotizzare un ritorno alle cassette di plastica è stato il comandante della capitaneria Colarossi: “Sia chiaro che l’utilizzo delle cassette di polistirolo – ha detto – è perfettamente legale e regolare. Le conseguenze di quell’utilizzo, purtroppo, sono un’altra cosa e stiamo lavorando, anche insieme all’amministrazione comunale, per un ritorno all’utilizzo delle cassette di plastica che possono essere riutilizzate e non creano quelle problematiche conseguenze per l’ambiente. Questo obiettivo passa per un lavoro di dialogo e sensibilizzazione degli imprenditori ittici con i quali stiamo lavorando. Stiamo cercando di analizzare tutte le dinamiche e secondo me ci sono le condizioni per poter fare qualcosa di positivo”.
Il polistirolo resta, al momento, l’elemento inquinante maggiormente presente come ha ricordato la vice presidente locale di Legambiente Kessili De Berardinis: “Soltanto alla Sentina – ha spiegato – tra le cassette dei pescatori e quelle utilizzate dai vivaisti abbiamo raccolto oltre tremila pezzi”.
I relatori hanno ringraziato il presidente del Circolo Nautico Sambenedettese Arcangelo Caputo il quale ha lodato l’opera dell’associato Angelo Crescenzi, ideatore delle attività di pulizia del molo Sud e delle scogliere che si sono recentemente svolte. Attività che lo stesso Crescenzi continua a praticare ogni weekend: “Devo dire – ha spiegato – che i rifiuti che raccolgo vanno diminuendo rispetto alle volte passate ma la situazione è preoccupante. Ci sono dei rifiuti che lascio appositamente galleggiare per vedere che fine fanno e ho constatato che rimangono all’interno del porto. Sono convinto che sul fondale ci sia diversa immondizia”.
Tutti hanno ricordato comunque come il problema non sia solo sambenedettese: “Il messaggio che vogliamo far passare non è che San Benedetto sia una città sporca – ha continuato Crescenzi – ma che grazie all’intervento dei suoi cittadini San Benedetto è una città più pulita”.