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Stoccaggio gas, città compatta per ribadire il ‘no’: “Dopo tredici anni siamo ancora qui a combattere”

Assemblea pubblica partecipata all'auditorium. Andrea Assenti: "Come Regione siamo contrari. Vorremmo capire le motivazioni tecniche del Ministero"
Pubblicato il 6 Dicembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Un auditorium quasi al completo per ribadire il no ad una centrale di stoccaggio in zona Agraria. Il comitato Ambiente e Salute nel Piceno è tornato ad alzare la voce venerdì pomeriggio in occasione di un’assemblea pubblica che ha visto un’ampia partecipazione di politici e associazioni di categoria.



“Dopo tredici anni ci troviamo ancora qui a combattere”, ha affermato Alfredo Vitali. “Tredici anni sono veramente tanti, si corre il rischio di fare la fine della candela, che lentamente si spegne. Il pericolo è di essere sconfitti per stanchezza. La Gas Plus è riuscita a far riaprire l’istanza al Tar, con il Consiglio di Stato che le ha dato ragione. Questo impianto metterebbe in crisi un territorio, verrebbe realizzato sotto una città densamente popolata. Il rischio incidenti sarebbe elevato”.

Vitali ha ricordato come la centrale sorgerebbe vicino all’autostrada e alla ferrovia: “Questo nella valutazione di impatto ambientale non si dice, si fa piuttosto riferimento ad una zona agricola. Non si parla inoltre della presenza dei supermercati a poca distanza. Senza dimenticare che nel frattempo sono sorti impianti sportivi,  come il campo da rugby che d’estate viene utilizzato come luogo di eventi musicali”.

Ad affiancare il comitato c’erano il geologo Giovanni Marrone e l’avvocato Corrado Canafoglia. “Abbiamo un grande problema, ovvero i terremoti – ha spiegato Marrone – la questione del sisma è stata spesso omessa nelle relazioni. Nella nostra zona ci sono due grandi faglie che sono sismologicamente attive. Una scaturirebbe una scossa da 5.5 sulla scala Richter, l’altra una scossa da 5.8. Terremoti importanti che non sono stati presi in considerazione nella Via”.

Canafoglia non ha invece risparmiato critiche su come è stata condotta la battaglia: “La gestione è stata sbagliata, ognuno andava per conto suo, non c’è stata una cabina di regia e la popolazione si è disinteressata. La squadra è fondamentale: ci vogliono i sindaci, la Regione, i cittadini, le associazioni di categoria. Non si sta combattendo una guerra di tipo ambientale, questa è una guerra di tipo economico”.

Seduti in prima fila c’erano Antonio Spazzafumo, Sergio Loggi e Massimo Vagnoni, sindaci di San Benedetto, Monteprandone e Martinsicuro, il deputato Giorgio Fede e il consigliere regionale Andrea Assenti.

“Come Regione siamo contrari allo stoccaggio”, ha evidenziato Assenti. “L’ultima volta, in sede di ricorso al Tar, ci siamo opposti assieme al comune di San Benedetto e siamo stati soccombenti. Abbiamo perso anche al Consiglio di Stato e c’è stata la procedura della sospensione della proroga. Vediamo l’iter a che punto passa. Noi comunque esprimeremo la nostra contrarietà. In seguito vorremo capire i dettagli e le motivazioni tecniche del Ministero, perché ritengo che la competenza sia ministeriale”.