di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Il problema dell’inagibilità del Ciarrocchi è emerso nel 2022, ma in realtà esiste da sempre, fin dal 2005, anno in cui venne dato in concessione alla società Porto d’Ascoli”. Lo afferma l’assessore ai lavori pubblici Tonino Capriotti, chiamato in causa in consiglio comunale da Nicolò Bagalini, che tramite un’interrogazione aveva chiesto chiarimenti sulla situazione dell’impianto sportivo.
“Sono stati sempre effettuati lavori sulla struttura”, prosegue Capriotti. “Negli accordi succedeva che in alcuni casi interveniva il Comune, in altri si prorogava la concessione. Collaudi e certificazioni venivano presentati dalla società, dopodiché il Comune rilasciava l’agibilità. In passato lo stadio non ospitava eventi importanti, quindi non ci si è mai fatto tanto caso. Siamo d’accordo con Massi e la Samb che avremmo fatto un riepilogo di tutti i documenti sugli interventi svolti, che sono stati tanti. Si sono impegnati a fornirci le carte, appena ci arriveranno andranno in commissione di vigilanza per il rilascio dell’agibilità. A quel punto saremo pronti per affrontare l’applicazione dell’articolo 5 per la riqualificazione”.
Poco prima, l’esponente di Fratelli d’Italia aveva evidenziato ancora una volta come, ad oggi, sia “impossibile assistere agli incontri di calcio in maniera adeguata a causa dell’inagibilità della tribuna dovuta all’assenza del nulla osta finale della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo”. E aveva aggiunto: “Si causano disagi importanti sia alle squadre locali, sia alle squadre che vengono ospitate ma soprattutto crea un irrecuperabile danno di immagine a San Benedetto, diventata zimbello di tutte le Marche. La mancanza di agibilità della tribuna rappresenta infatti un ostacolo non solo per gli spettatori, ma anche per l’intera reputazione della città nel contesto sportivo regionale”.