di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Mi aspettavo di ascoltare i cittadini, non credevo di assistere ad una parata politica”. Antonio Spazzafumo prende la parola dopo oltre quattro ore ed esprime il proprio malessere per come si è sviluppato il consiglio comunale aperto. “Volevo percepire le sensazioni della città, questo non è accaduto e mi dispiace. Ad un’altra assise del genere non parteciperò più”.
Il sindaco si concentra soprattutto sulla questione Ballarin: “Avevamo a che fare con una struttura vecchia di quarant’anni, completamente abbandonata. C’era la volontà di mantenere la curva, ma si è capito che stava implodendo. Il calcestruzzo era ammalorato, rischiava di venire giù. Ho fatto una valutazione dei costi prima di decidere di demolirla. La curva non sarebbe stata più la stessa, sarebbe stata completamente modificata, quindi si è deciso a malincuore di agire in questa maniera”.
Il primo cittadino ripercorre tutto l’iter: “Ho chiesto a Canali di lasciare quello che era il Ballarin, pertanto ho chiesto un museo della Sambenedettese. Successivamente abbiamo capito che ampliandolo avremmo potuto far vivere il parco in maniera più completa. Quella diventerà un’area verde. Cerchiamo di fare del verde e ce lo contestate? Così non va bene. Quest’amministrazione un’idea ce l’ha. La città sta cambiando, i cantieri partiti sono sotto gli occhi di tutti e ne partiranno altri. Abbiamo fatto 60 milioni di investimenti tra Pnrr, fondi regionali e comunali. Saremo pure fortunati, ma secondo me c’è anche della bravura. Quest’amministrazione non si deve vergognare di niente”.
Riguardo al caso della strada di collegamento tra Statale e stadio, Spazzafumo accusa nemmeno troppo velatamente Pasqualino Piunti, seppur senza citarlo. La delibera è del 2004, ci sono persone che erano a conoscenza di questa storia e che sono ancora all’interno di questo consiglio. Bastava che mi informassero dell’esistenza del documento. Non è successo. Serve collaborazione tra maggioranza e opposizione. Appena il testo è uscito fuori abbiamo fatto immediatamente la revoca della Scia. Non ho cambiali da pagare, non ho favori da fare a nessuno”.
Il sindaco nega pertanto ogni responsabilità diretta: “C’è un privato che ha acquistato un’area in tribunale, priva di vincoli. In tutte le varie fasi non abbiamo fatto altro che chiedere gli atti esistenti. Non trovando nulla, perché questa è la realtà dei fatti, abbiamo detto che il terreno era libero. Siccome le sollecitazioni erano diverse ho detto al dirigente di approfondire la storia. Siamo andati a ritroso e, spulciando le delibere, è uscita quella risalente al 2004”.
Sull’ipotesi di rilevare l’appezzamento, Spazzafumo chiude a qualunque possibilità: “Abbiamo strade e marciapiedi che fanno schifo. Forse è meglio destinare gli investimenti lì. Se un imprenditore ha investito per mantenere il verde pubblico perché mai dovrei andare a comprare l’area per fare la stessa cosa? La collaborazione tra Comune e privato oggi è fondamentale”