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Si lavora per il rimpatrio di Galletti. Gravissimo un peruviano che era con lui

Il colpo di Rpg che ha provocato il decesso dal 59enne di San Benedetto ha colpito anche un suo compagno che ora è in fin di vita
Pubblicato il 1 Novembre 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO.  Emergono nuovi particolari sulla tragica morte di Massimiliano Galletti, il sambenedettese di 59 anni caduto in Ucraina mentre svolgeva una missione di assistenza alla popolazione locale.




Galletti è stato colpito da un razzo RPG (lanciagranate portatile a razzo), un’arma progettata per colpire veicoli e infrastrutture, ma letale anche per chi si trova nelle vicinanze. Al momento del colpo, l’uomo era accompagnato da altri volontari: tra loro, un cittadino peruviano, rimasto gravemente ferito nell’attacco, e un connazionale sardo, che aveva condiviso con Galletti altre missioni umanitarie che è rimasto quasi illeso.

Secondo le nuove ricostruzioni, il gruppo stava portando aiuti quando è stato attaccato, in un contesto di conflitto che rende estremamente pericolosa ogni azione civile sul campo. La guerra in Ucraina, attiva dal 2022, ha creato una situazione di costante pericolo non solo per i combattenti, ma anche per chi opera in aiuto alla popolazione locale. In questa cornice di tensione, anche le missioni umanitarie diventano bersagli involontari, esponendo i volontari a gravi rischi.

Le autorità italiane sono ora al lavoro per organizzare il rimpatrio della salma di Galletti. La sua tragica fine evidenzia il coraggio di chi decide di operare in zone di guerra, sapendo di affrontare pericoli quotidiani.