Il Circolo dei Sambenedettesi ha presentato oggi alla città i suoi progetti culturali per la prossima estate (si parla del mese di luglio) proseguendo la sua azione di istituto per la conservazione del dialetto e delle tradizioni popolari che proprio lo scorso anno, nel Cinquantesimo della sua nascita , ha trovato il massimo impulso e una forte ripresa di attività e programmi che prosegue nel 2022.
“I temi che intendiamo affrontare – ha spiegato il presidente Gino Troli – sono di grande rilievo e possono costituire terreni di utile collaborazione e sinergia operativa tra il nostro sodalizio, gli enti pubblici, in particolare l’Amministrazione Comunale, le istituzioni bancarie, gli altri enti che intervengono nel territorio e sponsor privati. Il Circolo dei Sambenedettesi ritiene che sia giunto il momento di realizzare nella nostra città una qualificata iniziativa di valorizzazione del piatto simbolico della tradizione gastronomica della nostra città: lu vredétte sambenedettese. Si tratta finalmente di mettere al centro della promozione turistica della immagine della città un prodotto della tradizione marinara e della cultura storica di San Benedetto, fortemente legato alla pesca fin dai tempi della navigazione velica”.
Finora in molti e in varie modalità hanno cercato di celebrare questo emblematico piatto che ha trovato l’attenzione e l’impegno della migliore ristorazione cittadina per un rilancio in questi anni del suo ruolo fondamentale nell’offerta gastronomica sambenedettese. “Ora – spiega il presidente Troli – vogliamo fare di più e mettere a disposizione le conoscenze e la competenza del nostro circolo nella storia marinara e nella tutela delle tradizioni (molte le pubblicazioni, gli articoli e gli approfondimenti già da noi consegnate a iscritti e cittadini) per realizzare il grande evento che manca per mettere il nostro brodetto ( lu vredétte) al centro della cucina marchigiana e dell’attenzione nazionale. A partire dalle indicazioni del prof. Renato Novelli che nel suo libro “Brodettogonia” aveva individuato le tre tipologie del piatto, il brodetto di bordo, quello domestico delle case, quello poi diventato diffuso grazie alla ristorazione di qualità, abbiamo presentato al Sindaco una proposta di manifestazione estiva incentrata su queste tre preparazioni, la cui storia intendiamo documentare e far conoscere attraverso la collaborazione tecnica con la struttura di TUBER Communications , già protagonista nelle Marche di eventi di rilievo ( Anghió, Fritto Misto all’italiana,ecc), e i principali ristoranti di pesce sambenedettesi”.
“Se non è zuppa è vredétte”, deve diventare nel tempo un punto di riferimento dell’estate sambenedettese e si deve arricchire di eventi collaterali tra cultura, cucina, storia, spettacolo e intrattenimento intelligente, candidandosi a essere quella attività identitaria che da anni manca alla nostra città.
“E’ un progetto – spiega Stefano Greco della Tuber – che punta ai tre brodetti: quello di casa, quello di bordo e quello del ristorante dando così via libera ad un mare di possibilità mantenendo sempre gli ingredienti fondamentali di questo piatto. La struttura è molto semplice e l’evento prevede una serie di situazioni dove c’è anche un serio approfondimento culturale. Ma l’idea è anche quella di prendere per mano il turista e fargli fare la spesa insieme al cuoco e fargli preparare il brodetto assistendo così a come viene pulito il pesce e realizzato il piatto”.
“Il brodetto – ha spiegato la vicepresidente del Circolo, la nutrizionista Maria Lucia Gaetani – è un piatto molto particolare ricco di profumi e tradizione. Come sapete ogni cibbo descrive anche molto del popolo di appartenenza e il brodetto rappresenta un buon punto di riferimento e un orgoglio per noi sambenedettesi avere questo piatto di eccellenza”.
Tra le menti dell’evento c’è anche la ristoratrice Marilena Papetti de La Lancette: “Da quando il lungomare Sud è diventato attrattivo – ha detto – abbiamo rilevato una maggior richiesta del brodetto da parte dei turisti”.