ASCOLI PICENO. “La sfrenata razionalizzazione del personale posta in essere dalla Direzione dell’AST anche per quanto riguarda la sostituzione dei tecnici di radiologia dimessisi e di quelli collocati in quiescenza, per un totale di 5 unità, ha comportato la chiusura delle risonanze magnetiche durante il pomeriggio nonché la presenza di un solo tecnico nelle ore notturne con le gravi disfunzioni già createsi in danno all’utenza Picena la quale potrà fruire di detta prestazione solo in caso di assoluta urgenza. Un ulteriore colpo alla Sanità Pubblica Picena in favore del privato”. Lo denunciano i sindacati.
A parlare sono Viola Rossi (Cgil), Giorgio Cipollini (Cisl), Roberto Tassi (Nursing Up), Fabio Menzietti (Fials) e Benito Rossi di Ugl Salute. “L’attuale organizzazione del servizio, inoltre, comporta squilibrati carichi di lavoro con la relativa mobilitazione del personale coinvolto. Tale gravissima carenza di personale che riguarda in primis i sanitari, ma anche i tecnici e gli amministrativi, oltre a compromettere il clima ambientale in tutti i posti di lavoro, ha comportato l’attivazione delle “prestazione aggiuntive” al costo medio di Euro 480 per ciascun turno di lavoro con il conseguente esaurimento, già a giugno 2024, della quasi totalità dello stanziamento all’uopo determinato. Con tali risorse, pari al triplo del costo di un dipendente a tempo determinato, si sarebbe potuto tranquillamente implementare la dotazione organica assicurando un servizio ben diverso e sicuramente più stabile per la collettività”.
“La paradossale ipotesi, infine, di ricorrere a dipendenti interinali per far fronte alle carenze di personale comprometterà ulteriormente la bontà del servizio pubblico del territorio già fortemente depauperato. C’è da chiedersi come sia possibile che tutto ciò accada, sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno intervenga”.