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“Sanità del Piceno al collasso”, i sindacati all’attacco: “La Tac è guasta, la Risonanza non lavora il pomeriggio e manca il personale”

"La Direzione afferma provocatoriamente che il personale dell’AST sia troppo, eppure ricorre al personale interinale. Perché mandare via personale precario che ha acquisito competenze e speranze, per poi ricorrere a lavoratori di agenzie esterne?"
Pubblicato il 22 Giugno 2024

ASCOLI PICENO. Nella provincia di Ascoli Piceno, “la situazione della sanità pubblica è al collasso”, secondo le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali. Viola Rossi della CGIL, Giorgio Cipollini della CISL, Roberto Tassi del Nursing, Fabio Menzietti del FIALS e Benito Rossi della UGL Salute. Denunciano le scelte della Direzione Generale dell’AST, descrivendo una realtà preoccupante per gli ospedali Mazzoni di Ascoli Piceno e Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.

“Siamo indignati per le improvvide scelte che la Direzione Generale dell’AST si ostina a portare avanti nonostante i nostri gridi di allarme,” affermano i sindacalisti. Il trattamento riservato ai lavoratori è desolante: sono sottopagati rispetto alla normativa e privati dei diritti contrattuali. Questo quadro rappresenta solo una parte del problema, poiché l’Azienda Sanitaria del territorio sembra impegnata in un sistematico smantellamento dei servizi pubblici offerti ai cittadini del Piceno.

La situazione viene descritta come critica anche per quanto riguarda le risorse tecnologiche e umane. “Mentre la Dott.ssa Natalini inaugura nuovi servizi senza investire in risorse umane, la TAC appena acquisita per il Madonna del Soccorso è ferma per un guasto, e le risonanze dei due ospedali restano chiuse nei pomeriggi per carenza di tecnici di radiologia,” continuano i rappresentanti sindacali.

A peggiorare la situazione la Direzione, a quanto riferiscono i sindacati, sembra adottare scelte contraddittorie. Nonostante la crescente necessità di personale, la programmazione del personale continua a subire tagli. “La Direzione afferma provocatoriamente che il personale dell’AST sia troppo, eppure ricorre al personale interinale. Perché mandare via personale precario che ha acquisito competenze e speranze, per poi ricorrere a lavoratori di agenzie esterne che non avranno mai affezione per questa Azienda?” si domandano i sindacalisti.

L’accusa rivolta alla Direzione è di smantellare pezzo dopo pezzo il Servizio Pubblico, con l’incomprensibile silenzio della politica regionale e dei Sindaci del Territorio, i quali, nonostante le numerose segnalazioni, non sono mai intervenuti per salvaguardare la salute dei loro concittadini. In conclusione, i sindacalisti sottolineano un sentimento di profonda preoccupazione e delusione: “Sembra proprio che al declino non ci sia mai fine.”

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