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San Benedetto, una papera al Parco Bau. Pomeriggio di “caos burocratico” in viale dello Sport

L'animale era stato probabilmente portato lì da qualcuno. Alla fine un agricoltore di Ripatransone ha risolto tutta la situazione
Pubblicato il 30 Settembre 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Una papera al Parco Bau. Pomeriggio surreale oggi, nell’area del Parco Bau che si trova lungo Viale dello Sport, nei pressi del centro discount Eurospin.




L’area, solitamente riservata alle corse sfrenate dei cani locali all’interno della recinzione, è stata inaspettatamente visitata da un ospite insolito: una papera.

Nessuno ha visto il momento esatto in cui l’animale è apparso, ma sembra altamente probabile che qualcuno l’abbia portata lì, dato che la papera — di notevoli dimensioni — non aveva la capacità di volare abbastanza in alto da superare la recinzione.

Così, verso mezzogiorno, i frequentatori del parco si sono accorti della nuova, bizzarra presenza: una papera che sguazzava tranquilla dove fino a qualche momento prima si rincorrevano i cani.

Inizialmente la curiosità ha prevalso: chi si è avvicinato per fare qualche foto, chi per offrire alla papera qualche mollica di pane. Ma col passare delle ore, la presenza del volatile ha cominciato a suscitare perplessità. L’area del Parco Bau non è attrezzata per accogliere altri animali oltre ai cani, e la papera sembrava piuttosto confusa dalla sua nuova collocazione.

Così qualcuno ha deciso di avvisare la polizia locale, sperando che potessero risolvere la situazione.

L’arrivo delle autorità ha però sollevato ulteriori complicazioni: la papera non era né un animale domestico, né un animale selvatico tipico della zona, né tanto meno un animale randagio. Era quindi difficile collocarla in una qualsiasi categoria che potesse suggerire un’azione concreta.

Gli agenti, armati di buona volontà ma con un evidente vuoto normativo, hanno trascorso diverso tempo al telefono, consultando regolamenti e cercando soluzioni, mentre la papera si beava del sole, ignara del caos burocratico che aveva scatenato.

Le ore passavano e il sole cominciava a calare. La situazione sembrava bloccata, finché non è intervenuto Enrico Cardarelli, il responsabile locale della Lega per la difesa del cane. Cardarelli, con il pragmatismo che spesso distingue i volontari delle associazioni animaliste, ha deciso di contattare un conoscente che avrebbe potuto avere una soluzione pratica: un agricoltore di Ripatransone, noto per avere dimestichezza con diversi tipi di animali, tra cui le anatre e le papere.

L’agricoltore è arrivato sul posto intorno alle 19:30. Con delicatezza e senza fretta, ha cercato di guadagnarsi la fiducia dell’animale. La papera, inizialmente riluttante, è stata alla fine presa tra le sue mani. Pochi spettatori che erano rimasti fino a quell’ora hanno applaudito, sollevati dalla risoluzione di una situazione che si era trascinata più a lungo del previsto.

La papera è stata dunque trasferita nella fattoria dell’agricoltore, dove sarà ospitata in un ambiente più sicuro e adeguato rispetto al Parco Bau. L’agricoltore, che possiede già altre papere, si è detto pronto a prendersi cura di lei fino a che il suo vero proprietario non si facesse avanti — se mai ce ne fosse uno.

Alla fine, questa piccola vicenda ha lasciato un sorriso sui volti di chi ha assistito, ma anche un interrogativo. Quanto siamo preparati come comunità a gestire situazioni che escono dall’ordinario, come una papera al Parco Bau? Nel frattempo, la papera ha trovato una temporanea, e probabilmente più idonea, nuova casa tra le colline di Ripatransone, mentre il Parco Bau torna al suo consueto utilizzo: il paradiso dei cani del quartiere.

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