SAN BENEDETTO DEL TRONTO. E’ necessario fare chiarezza relativamente alla morte di Stefano Mosca, 55 anni, trovato senza vita all’interno dell’appartamento di via Risorgimento, nel centro di San Benedetto del Tronto.
La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre i carabinieri della compagnia locale, sotto il coordinamento del capitano Francesco Tessitore, sono impegnati in delicate indagini. L’uomo, che era già noto ai sanitari per pregresse patologie mediche, è stato rinvenuto a terra, con ematomi e ferite alla testa.
Sul pianerottolo dell’abitazione sono state individuate tracce di sangue, anche lungo una parete, elemento che contribuisce ad alimentare il mistero sulla dinamica dei fatti. L’allarme è stato dato dallo zio, che sabato mattina, non riuscendo a contattarlo telefonicamente, ha trovato il nipote senza vita all’ingresso dell’abitazione.
Secondo una prima ricostruzione, tra le ipotesi più accreditate c’è quella di una caduta accidentale, forse a seguito di un malore, mentre Stefano rientrava a casa dopo aver trascorso parte della serata in un bar, dove aveva incontrato alcuni amici. Tuttavia, i carabinieri non escludono alcuna pista fino all’esito dell’autopsia, disposta dalla Procura della Repubblica di Ascoli.
Fondamentale sarà anche l’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona, per capire se Stefano sia rincasato da solo o in compagnia. Solo i prossimi riscontri scientifici potranno fare piena luce su una vicenda che al momento resta ancora avvolta dal mistero.